di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Pronti a tutto pur difendere il loro futuro. Nonostante quindici anni di disillusioni e di promesse non mantenute.
Sono apparsi così i ben 34 Lsu-Lpu impegnati nel Comune di Marina di Gioiosa Ionica, che da lunedì hanno incrociato le braccia così come i colleghi di tutta la Calabria, paralizzando, di fatto, l’attività amministrativa di un Ente che conta soltanto 24 dipendenti “di ruolo”, quasi tutti dirigenti, oltre ai vigili urbani e agli addetti a mansioni specifiche (giardiniere, guardiano del cimitero, ecc.). Insomma, sono loro che portano avanti il lavoro in una serie di innumerevoli servizi essenziali che da quando la protesta è in atto sono, ovviamente, interrotti.
Storie di famiglie monoreddito, di cinquantenni privi di contributi la cui unica prospettiva sarà, di qui a qualche anno, quella di una pensione sociale da 500 euro mensili. Storie di redditi bassi ma per la cui difesa sono pronti a tutto.
Già, perchè se dall’incontro programmato per questo pomeriggio a Roma non dovessero emergere novità di rilievo (e di sostanza) sono già pronti a continuare a oltranza fino ad arrivare alla sede del consiglio regionale. Ma non solo. C’è chi vorrebbe persino impedire lo svolgimento delle elezioni comunali o propende per la restituzione delle tessere elettorali.
Non si sentono più “carne da partito”, “numeri da valutare solo in campagna elettorale”, come è stato in un passato di promesse non mantenute e false aspettative, e mettono sul banco degli imputati chi, secondo loro, non ha mostrato la volontà politica di stabilizzarli e, ad oggi, non è in grado di andare al tavolo della Capitale con un piano di stabilizzazione concreto e credibile.
«L’esempio tipico – ha spiegato il sindacalista Cisl Raffaele Cagliuso – è quello del governatore Scopelliti, che secondo le mie previsioni, oggi a Roma otterrà al massimo i fondi per i sussidi del 2014, nulla di più. Il suo omologo siciliano Crocetta è tornato a casa con 150 milioni di euro, mentre lui…».
Il quadro normativo attuale, del resto, non aiuta. Perchè come ha detto Cagliuso ai nostri taccuini «La legge attuale impone il divieto di assumere negli Enti pubblici se non si hanno almeno cinque dipendenti che vanno in pensione. Manca la volontà politica – ha aggiunto – di derogare a questa norma, così come dieci anni fa, quando la legge regionale 20/2003 che prevedeva prospettive di stabilizzazione è stata dichiarata incostituzionale, nessuno ha fatto ricorso, nemmeno un politico si è speso, salvo poi promettere in campagna elettorale. Si veda – ha concluso Cagliuso – la manifestazione reggina di lunedì: c’erano solo quattro sindaci della Locride, quando avrebbero dovuto presentarsi in massa dal Prefetto e minacciare le dimissioni collettive qualora non si riesca a stabilizzare gli Lsu-Lpu che sono quelli che, di fatto, lavorano per mandare avanti i Comuni».
Fin qui la situazione a Marina di Gioiosa. Intanto, ci è giunta notizia che venerdì in tarda mattinata, una delegazione di parlamentari di Sinistra Ecologia e Libertà, capeggiata da Gennaro MIgliore, sarà in visita a Benestare. Per espressa volontà del sindaco Rosario Rocca, si parlerà in quella sede proprio della situazione degli Lsu-Lpu.