di Comando provinciale Carabinieri
Nel corso della botte, i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica hanno tratto in arresto in flagranza di reato DE VELLI Carmelo, classe ‘93, pregiudicato, e CIMINO Antonio 18enne, entrambi di Mammola, con l’accusa di danneggiamento aggravato e porto di arma clandestina in concorso.
In particolare, alle 22,45 di ieri, a Marina di Gioiosa Jonica, due uomini a bordo di una Fiat 500 hanno esploso tre colpi d’arma da fuoco in direzione del ristorante Rumble’s Pub, che in quel momento contava all’interno circa 80 persone. Due dei tre colpi hanno attinto, oltrepassandolo, il vetro della finestra della sala principale del locale, allarmando gli avventori che hanno cercato riparo sotto i tavoli o si sono precipitati fuori dal locale.
Il rumore degli spari, il caos all’interno e all’esterno del locale e la velocita dell’autovettura in fuga hanno attirato l’attenzione di due gazzelle dei Carabinieri che in quel momento stavano presidiando il centro urbano di Marina di Gioiosa per consentire ai molti giovani e alle famiglie che lì si riversano di trascorrere una piacevole serata.
Immediatamente intercettata, dopo circa un chilometro di inseguimento in direzione di Gioiosa le gazzelle sono riuscite a bloccare la fuga dell’auto in via Giardini, con i due giovani a bordo. La successiva perquisizione consentiva ai militari di rinvenire addosso al passeggero una pistola clandestina con la canna ancora calda e 18 cartucce calibro 9×21 avvolte in un fazzoletto di carta.
L’acquisizione del sistema di videosorveglianza del Rumble’s pub ha poi consentito di confermare quanto poco prima accaduto: l’autovettura con a bordo i due giovani è passata in via Primo Maggio e, in prossimità dell’ingresso posteriore del ristorante, il passeggero della Fiat 500, CIMINO, si è sporto dal finestrino esplodendo dall’autovettura in corsa i tre colpi di pistola.
Al termine delle formalità di rito i due sono stati associati al carcere di Locri, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sono in corso approfondimenti per accertare le motivazioni dell’atto delittuoso.