R. & P.
Ferruccio De Bortoli lo aveva nominato per l’edizione 2020 del premio “Strega” nell’edizione del 2020, quando pubblicò “Cosa rimane dei nostri amori”.
Oggi, Olimpio Talarico chiude (in crescendo) la trilogia iniziata con “Amori regalati: dando alle stampe, sempre per Aliberti “Avrei voluto scriverti cantando”, il dialogo tra un uomo di mezza età e una figlia adolescente, curiosa di conoscere quella parte di passato che la sua famiglia gli ha sempre occultato.
Ne viene fuori una narrazione ricca di flashback e colpi di scena, tra gli anni cupi del fascismo vissuti nella natia Caccuri e quelli ruggenti del dopoguerra in cui speranze, passioni e sogni condivisi non riescono a nascondere per sempre certe cose.
L’autore, trapiantato a Bergamo laddove insegna in un liceo, non ha mai rescisso il legame con la natia Caccuri, meraviglioso borgo del Crotonese che, grazie a Talarico e a un manipolo di sognatori, ospita da anni un prestigioso premio nazionale di saggistica.
Per una curiosa nemesi, l’autore, che non ama il mare, torna nella Riviera dei Gelsomini per presentare “Avrei voluto scriverti cantando” nel locale più alla moda di Marina di Gioiosa Ionica, venerdì 28 alle ore 21,30 al “Mariciò” sul lungomare.
Olimpio Talarico dialogherà con Gianluca Albanese e col vicesindaco di Marina di Gioiosa, Vincenzo Tavernese.