RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Anche noi pronti a sostenere la LAV, LEGA del CANE e GREENPEACE per la vicenda dell’elefante morto nella nostra città detenuto dal Circo Togni , quindi agli accertamenti necessari per capire le cause ed eventuali colpevoli.
Ci uniamo all’appello delle associazioni Lega del Cane, LAV e Greenpeace chiedendo al Comune di Reggio Calabria di mettere la parola fine allo sfruttamento degli animali nei circhi, introducendo un regolamento comunale che ne disciplini la presenza sul territorio ; negli anni tanto è cambiato ma ancora non basta per mettere la parola fine alla sofferenza degli animali che sono costretti a vivere in un habitat indesiderato e sottoposti ad un continuo stress .
Basta sentire le notizie di questi ultimi giorni sia nelle tv nazionali che su internet per notare la malvagità dell’uomo e del potere del denaro in quanto abbiamo visto con nausea delle immagini della leonessa dissezionata nello zoo di Copenaghen con la presenza di molti bambini nelle prime file, di fronte al bancone dove si svolgeva l’operazione, con le mani a protezione di naso e bocca, nel tentativo di tenere lontano il cattivo odore.
Lo spettacolo è stato raccapricciante: il corpo dell’animale squartato lentamente, gli organi interni messi in mostra come sul bancone di una macelleria. Negli zoo danesi il sezionamento di cadaveri di animali è pratica diffusa, e come era avvenuto nel caso della giraffa di Copenhagen, anche questa volta i dirigenti dello zoo si sono sorpresi per le proteste, scatenatesi soprattutto all’estero sui social media ed anche per questo non è mancato l’intervento di Striscia la Notizia.
E non per ultimo ricordo il dentista americano che avrebbe pagato 50.000 dollari per uccidere un leone con arco e frecce. Il leone, Cecil, simbolo del Parco nazionale Hwange nello Zimbabwe , famoso per la sua meravigliosa criniera nera, è stato assassinato nei pressi del Parco agli inizi di luglio; lo stesso lo avrebbe attirato fuori dall’area protetta con un’esca trainata dall’automobile e poi ferito con una freccia e, soltanto dopo 40 ore di agonia, lo avrebbe finito a colpi di pistola per poi scuoiarlo e decapitarlo.
L’essere umano a volte nel profondo del cuore nasconde tanta malvagità e crudeltà che sfocia contro la natura e gli animali in genere.