di Giorgio Imperitura*
MARTONE – Avvicinandosi la campagna referendaria, quindi lo scontro, è naturale che qualcuno si svegli dal letargo per ricordarsi che esiste una questione, un avversario, una denuncia da fare. È naturale che oggi lo scontro si focalizzzi sui temi locali per ammaliare l’esiguo elettorato, e quindi dopo vari ed inutili tentativi di ribaltare le sorti dell’Amministrazione è la demolizione personale che prende il posto alle frustrazioni che per lungo tempo sono rimaste sopite.
Poltrona a parte, non credo sia il momento di sollevare polveroni considerata l’attuale situazione complessiva e, per come denunciato dal referente P.C.I. ex Rifondazione ex P.C.I. ( non per credo politico ma per pura opportunità dovuti a scontri interni, qui veramente di potere) la deriva pericolosa dovuta ad episodi di straordinaria violenza e di ormai ordinaria consuetudine che viene accresciuta da una pericolosa, subdola e costante insinuazione creata ad arte dai soliti noti, che alimentano tensioni e falsi allarmismi che chiamano in causa non solo l’Amministrazione ma anche la società locale affinchè il vivere civile sia l’esempio costante e non la marcata tendenza allo sfaldamento di un già debole tessuto sociale. Alcuni temi di cui alla denuncia, come lo sversamento della n.u. fuori dai cassonetti non è certo addebitabile all’amministrazione comunale ma a gesti comportamentali di ognuno di noi. Chi non ha mai ostruito i cassonetti pieni o vuoti, ( Limoncino compreso) anche di rifiuti non considerabili tali, quali il taglio di erba e rami o altro impedendo così il regolare smaltimento? Smaltimento peraltro effettuato con cadenza regolare.
Non credo vi sia stato nè vi è baratto per mantenere un posto o una poltrona, vi è solo il cosciente ragionamento che questa collettività ha necessità, in questo momento, di stare insieme e confrontarsi serenamente sui problemi senza scontri eclatanti che certamente non giovano a nessuno, ma che solo se non accompagnati dal buon senso rischiano di gettare il Paese in una situazione che lo espone al declino definitivo.
In merito alla situazione sui lavori pubblici, per la quale necessita una lunga ed articolata risposta, si evidenzia che l’amministrazione comunale non resta a guardare ma segue con attenzione l’iter procedurale in corso e la cui stasi viene addebitata alle complesse farraginosità degli apparati burocratici a qualsiasi livello. Vi è quindi la disponibilità ad un sano dibattito in consiglio comunale, portando a conoscenza la popolazione del reale stato di fatto di ogni opera o intervento.
Sulle generiche, pesanti accuse, di ruberie anche all’interno del palazzo Comunale sarebbe opportuno che la denuncia sia puntuale, precisa e circostanziata con invito a rendere pubbliche, con conseguente segnalazione all’autorità preposta, tali circostanze se si è a conoscenza che qualcuno, amministratore o dipendente si sia appropriato indebitamente di qualche bene o abbia prodotto per se un utile o interesse illegittimo. Di certo vi è che nessuno, dico nessuno, si è mai sognato di approfittare del bene comune a differenza di chi con fiumi di danaro pubblico ha raggirato ogni ostacolo avviando attività in proprio che, miseramente fallite, hanno provocato un danno a tutta la collettività.
In merito alla presupposta minoranza all’interno del Paese giova sottolineare, ove c’è ne fosse bisogno, che la maggioranza in Consiglio esiste e come, basta dare uno sguardo alle deliberazioni consiliari approvate con larga partecipazione e consenso, segno evidente che le azioni messe in campo trovano conformità alla politica generale e del programma approvato dai cittadini. Non sarò certamente io a dimettermi, visto e considerato che politicamente non ho nulla da rimproverarmi e che il consenso Amministrativo non è in discussione , nel caso sarà la maggioranza a dovermi sfiduciare se lo riterrà , per ridare voce al popolo. Ma visto che ad oggi non è successo, malgrado i tentativi e le pie illusioni di Limoncino gli consiglierei di stare sereno e di aspettare quei tempi migliori agognati ma che ad oggi, i fatti sono testimoni, è minoranza consolidata da quando è in politica segno che deve rispettare la volontà popolare e farsene una ragione.
*: Sindaco di Martone