DA MASSIMO CANALE, CANDIDATO ALLA SEGRETERIA REGIONALE DEL PD RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Raccolgo ed accetto con entusiasmo la proposta arrivata dalla CGIL Calabria per un confronto in seduta pubblica con gli altri candidati alla segreteria regionale e l’intero gruppo dirigente sindacale. Soprattutto se l’input per tale confronto arriva da un’organizzazione idealmente vicina ai valori del Partito Democratico e che ben conosce i termini della crisi economica, politica e istituzionale che stanno caratterizzando la nostra regione.
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Il confronto, specie se pubblico, non può che dare un ulteriore valore di democrazia alla formula delle primarie permettendo ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani e all’intera opinione pubblica democratica di scegliere con maggiore consapevolezza il prossimo coordinatore regionale e garantendo una auspicabile e più ampia partecipazione.
Proprio nell’ottica di condivisione dei programmi e dunque dei contenuti che ognuno di noi porterà avanti in queste settimane di campagna per le primarie, ritengo il dialogo con il sindacato, su temi come la difesa del lavoro, lo sviluppo economico e sociale e la legalità, un percorso da far partire certamente adesso, ma da rafforzare nel tempo. Pur ritenendo l’autonomia un valore imprescindibile, infatti, ritengo che il Partito Democratico debba necessariamente confrontarsi con le organizzazioni sindacali al momento di guardare alla soluzione di annose questione come quella del lavoro nero, del precariato, dell’istruzione, della legalità in ogni ambito e dello sviluppo delle aree economicamente più povere.
Ribadisco, dunque, la mia piena disponibilità al confronto e mi auguro che possano esserci da supporto anche le nuove tecnologie affinché tutti i calabresi abbiano l’opportunità di raffrontare i programmi dei quattro candidati ed il loro impegno.
Rinnovamento per noi significa anche rispettare le pari opportunità: dando attenzione alle politiche contro la violenza di genere e sostenendone le relative politiche di prevenzione; promuovendo le politiche di investimento sul lavoro femminile che qui in Calabria – essendo pari al 29,7% contro il 46,6% in Italia restano lontani dall’obbiettivo di Lisbona del 60%- diventerebbero vero volano per l’economia nazionale; adottare sul nostro territorio una legge che favorisca l’ingresso dell’altro genere nelle istituzioni e nell’attività politica (visto che solo 17 donne sono Sindaco su 409 Comuni e 2 consigliere regionali – surrogate- su 50 componenti totali) poiché riteniamo che la democrazia non è tale se non è paritaria. Per tale ragione chiediamo al Consiglio Regionale della Calabria di voler approvare al più presto la legge sulla preferenza di genere, che è norma di civiltà imprescindibile e portatrice di rinnovamento. Impegnandomi da parte mia, qualora venissi eletto segretario del PD Calabria, a far rispettare ogni forma di partecipazione paritaria sia nell’organizzazione interna e che nelle competizioni elettorali”
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