di Gianluca Albanese
SIDERNO – All’apparenza non sembra una priorità tale da giustificare una riunione di giunta comunale, ma poi – scava scava – si scopre che potrebbe essere un modo per fare incassare qualche soldino al Comune e – perché no – accontentare qualcuno. L’esecutivo municipale con a capo il sindaco Pietro Fuda, infatti, ha autorizzato, con delibera n° 35 dello scorso 11 agosto, la celebrazione di matrimoni con rito civile al di fuori della Casa Comunale.
In pratica, dopo aver fatto apposita richiesta, ci si potrà sposare in strutture ricettive ed edifici che siano di particolare pregio storico, architettonico, ambientale o artistico «Quali individuati – si legge nel testo della delibera – con apposito atto della Giunta comunale ove a seguito di manifestazione di interesse ne sussistano i requisiti di legge, mediante l’istituzione di uno o più separati uffici dello stato civile presso locali di proprietà privata che siano nella disponibilità giuridica del Comune».
Ordunque, è stata avviata la procedura di riconoscimento di uno o più spazi presso strutture private, da destinare prevalentemente alla celebrazione di matrimoni civili, a condizione che il privato richiedente permetta la disponibilità giuridica a priori, anche a comodato gratuito , di un locale idoneo alla celebrazione del matrimonio davanti all’ufficiale dello Stato Civile e che, previa autorizzazione della giunta, il locale verrà concesso in comodato gratuito al Comune di Siderno per tre anni rinnovabili previo accordo tra le parti.
Il privato «Comodante – è scritto nella delibera – dovrà impegnarsi a promuovere turisticamente il Comune di Siderno mediante alcune azioni, quali la distribuzione di locandine inerenti eventi istituzionali sul territorio».
Detto questo, non ci resta che ricordare la tabella delle tariffe per poter celebrare il matrimonio in strutture private, che devono servire a coprire il costo del personale necessario per l’espletamento del servizio:
100 euro a matrimonio celebrato nella sala consiliare e in orario d’ufficio
150 euro cad. nella stessa sede ma fuori orario
200 euro per ogni matrimonio celebrato fuori dalla Casa Comunale ma in orario d’ufficio
300 euro per le nozze fuori dalla Casa Comunale e fuori orario.
Fin qui il contenuto della delibera.
Quando conosceremo il nome delle strutture che manifesteranno l’interesse a concedere i propri locali per consentire la celebrazione dei matrimoni con rito civile fuori dalla Casa Comunale, probabilmente avremo un’idea più chiara di dove la Giunta Fuda voglia andare a parare.
Intanto, sempre a proposito di “priorità”, l’esecutivo sidernese, con delibera numero 34 del sette agosto ha aderito al comitato scientifico “No Lombroso”, condividendone gli scopi, tra cui quello di evidenziare il disvalore scientifiche delle teorie criminologiche sostenute da Cesare Lombroso, circa la tesi dell’uomo delinquente nato o atavico, riconoscibile dalla pura misurazione antropometrica del cranio, in quanto recante in sè, nella propria struttura fisica, i caratteri degenerativi che lo differenzierebbero dall’uomo normale.
Il comitato “No Lombroso” mira, altresì, ad ottenere la restituzione dei resti mortali di Giuseppe Villella, calabrese di Santa Lucia, il cui cranio è esposto al museo di Torino e additato quale prototipo del “delinquente per natura” «A persistente danno – si legge nella delibera – dell’immagine della Calabria e dei cittadini meridionali in genere».
E noi che eravamo rimasti alla “solita” lotta alla ‘ndrangheta, al malaffare e ai soprusi in genere…