di Patrizia Massara Di Nallo (foto fonte Wikipedia)
Il Capolavoro dello studente, introdotto quest’anno dal MIM, è un prodotto personale che raccoglie le competenze acquisite e i progressi fatti durante i 5 anni di scuola superiore. Nasce come strumento di autovalutazione dello studente ed è per lo studente, che è chiamato a relazionare, per ogni anno di scuola superiore, almeno una esperienza significativa e rappresentativa delle competenze maturate in ambito scolastico o extrascolastico, in maniera individuale o in gruppo. Il tutto deve essere caricato in forma digitale sulla piattaforma ministeriale Unica (piattaforma che fornisce strumenti e risorse utili alla vita scolastica). Sia i docenti, come i docenti tutor, possono visualizzare il contenuto caricato dagli studenti visualizzando l’ E-Portfolio degli stessi . L’E-Portfolio,invece, è la nuova carta d’identità digitale introdotta dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per aiutare i ragazzi ad orientarsi in vista del passaggio al mondo del lavoro o all’università. Viene compilato dai ragazzi e dai loro docenti e in esso è visualizzabile il percorso scolastico svolto e tutte le attività extracurriculari degne di nota, dalle certificazioni linguistiche e dallo sport fino al volontariato.
Ritornando al cosiddetto ‘Capolavoro’, esso è diventato, quindi, la novità di cui si discute maggiormente riguardo agli esami di Maturità 2024, ma le difficoltà per i maturandi non mancano. Infatti, come rivela un sondaggio effettuato da Skuola.net, su un campione di 500 alunni di quinto superiore, solo il 16% lo reputa un’opportunità in favore degli studenti. Il problema è sorto nel momento in cui i docenti hanno interpretato e collegato questa novità all’esame di Maturità: in 1 caso su 10 agli studenti è stato detto che sarà sicuramente uno degli elementi di valutazione durante il colloquio orale. Ad 1 su 5 è stato invece riferito che va caricato sulla piattaforma Unica, ma che non verrà considerato in sede d’esame. Incertezza ed ansia per 1 su 3, che sono rimasti ad agitarsi nel “ limbo” sentendosi rispondere che “forse” sarebbe potuto essere considerato in sede d’esame. Addirittura al restante terzo della classifica non è stato comunicato niente.
Quindi complessivamente quasi 7 studenti su 10 giudicano negativamente il ‘capolavoro’. Intanto, per tranquillizzare tutti i diplomandi, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha precisato, in una recente nota, che le parole “capolavoro” e “maturità” non dovrebbero essere correlate perché il “capolavoro” “non è oggetto del colloquio di esame di Stato, conclusivo del secondo ciclo di istruzione, e non va a confluire direttamente nel Curriculum dello studente di cui tiene conto la Commissione nello svolgimento del colloquio”. Al contrario, nell’E-Portfolio è presente invece un altro elemento che deve essere assolutamente compilato prima della Maturità: è proprio il Curriculum dello Studente per cui la normativa non lascia adito a dubbi. Infatti il curriculum studentesco sarà tenuto in conto in sede d’esame e le informazioni fornite dallo studente serviranno a farsi un’idea del percorso di ognuno anche al di là delle attività scolastiche.
In questo caso la situazione, riguardo alla comprensione di questo strumento, è migliore anche se la maggior parte dei maturandi è divisa tra chi lo ha già compilato (31%) e chi sta temporeggiando ma lo farà a breve (37%). Resta un 10% che sta avendo difficoltà nel capire cosa va fatto e un 16% che non ha idea della necessità di compilarlo tanto che probabilmente il 6% lo lascerà in bianco. Coraggio!