DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DELL’ORDINE DEI MEDICI DI REGGIO CALABRIA
Si è svolta, presso l’Auditorium dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Reggio Calabria la terza giornata dell’evento formativo dal titolo “La consulenza tecnica d’ufficio medico – legale: profili scientifici e aspetti giuridici”, una serie di incontri che ha messo a confronto gli operatori del diritto con quelli della sanità.
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L’iniziativa è stata promossa dalla Commissione formazione ed aggiornamento dell’Ordine dei Medici, guidata da Antonino Zema, in collaborazione con l’Osservatorio sulla giustizia civile presso il Tribunale di Reggio Calabria.
Significativo, il messaggio del Vicepresidente dell’Ordine dei Medici, Giuseppe Zampogna, in veste di moderatore del dibattito. “Incontri come questo – ha osservato Zampogna, Vicepresidente nell’introdurre i lavori – hanno un’enorme valenza perché permettono ad operatori di settori diversi di giungere ad un linguaggio comune, di integrarsi ed operare non trattandosi da avversari”.
“Per la categoria medica – ha aggiunto Zampogna – non è un periodo semplice, in particolar modo in Calabria, terra tanto bella quanto amara. Oggi, infatti, il medico è chiamato a riconquistare il suo ruolo all’interno della società. Per via del proliferare dei casi di responsabilità medica, infatti, non possiamo più lavorare tranquilli e ciò comporta la cosiddetta medicina difensiva che, a sua volta, genera, con il proliferare di esame diagnostici, nocumento al paziente ed all’economia pubblica”.
“Il nostro codice deontologico, – ha concluso il Vicepresidente dell’Ordine dei Medici – adeguandosi ai tempi, sta per essere modificato ma, al centro del nostro universo, resta il paziente”.
“L’attività del medico-legale – ha ribadito Francesca Rosaria Plutino – magistrato in servizio presso il Tribunale di Reggio Calabria – è molto importante per il giudice in quanto è un ausiliario che va a fornire delle indicazioni spesso determinanti per la decisione del giudizio. Infatti, quando una relazione medico – legale è fatta bene, permette al giudice di chiudere il processo ed evita lungaggini processuali poiché, dinnanzi a delle problematiche di una consulenza non esaustiva si può arrivare a dover rinnovare la ctu con un conseguente allungamento dei tempi della controversia che, già di per sé, non sono certo brevi. Non va dimenticato, infatti, che fra i principi che stanno alla base del nostro ordinamento vi è quello della ragionevole durata del processo. D’altra parte il processo civile offre una risposta adeguata nel momento in cui si svolge nei tempi giusti e quando la decisione è giusta. Ed in questi casi di responsabilità medica è fondamentale una relazione giusta poiché il giudice non è un perito in grado di poter capire se un determinato danno sia riconducibile ad una responsabilità medica”.
Patrizia Gualniera, docente associato di Medicina Legale presso l’Università di Messina, ha relazionato sulla consulenza odontoiatrica supportando il proprio intervento con l’enucleazione di diversi casi concreti e sottolineando che spesso il danno odontoiatrico si proietta al futuro.
E’ toccato, poi, a Giovanni Andò, medico legale, accendere i riflettori su “la redazione della relazione del ctu medico – legale” ed, in particolare sui profili operativi e le prassi virtuose.
“Anche se apparentemente i casi sottoposti al vaglio del consulente medico – ha affermato Andò – possono apparire semplici, è importante non prenderli sottogamba poiché il ruolo del perito assume notevole importanza all’interno del processo. Inoltre, la completezza deve essere un elemento imprescindibile di ogni relazione in modo tale da renderla accessibile anche a chi non abbia competenze mediche come gli operatori del diritto”.
Giovanni Andò ha, quindi, individuato le quattro fasi o parti di cui si deve comporre una consulenza medico – legale completa ovvero il preambolo, la parte analitica, l’esame obiettivo e le conclusioni.
A margine degli interventi è seguito un vivace dibattito con diverse domande per i relatori.