di Antonella Scabellone
MELITO PORTO SALVO- Nonostante il punto nascita dell’ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo sia stato chiuso nel giugno 2012, in ottemperanza a un decreto dell’allora Presidente della Giunta Regionale, Giuseppe Scopelliti, nell’ambito del piano di rientro della spesa sanitaria della Regione Calabria, molte partorienti, ancora oggi, spesso in fase di travaglio, continuano a fare riferimento al pronto soccorso del presidio la cui fama nel settore maternità ha origine antiche.
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Così, preso atto di questo fenomeno, il direttore Sanitario dell’ASP di Reggio Calabria, dottor Ermete Tripodi, al fine di garantire la sicurezza delle partorienti, con ordine di servizio ha disposto: “ in caso di gestante in travaglio di parto presente al pronto soccorso del Presidio Ospedaliero di Melito Porto Salvo, dovrà attivarsi prontamente la consulenza del dirigente medico di Ginecologia in servizio attivo in reparto o in pronta disponibilità, il quale valutate le condizioni cliniche della partoriente e/o del nascituro ed il tempo strettamente necessario al trasporto della paziente in travaglio di parto, attiverà il trasferimento della gestante agli OO.RR. di Reggio Calabria ed assisterà la paziente durante il trasferimento stesso. Qualora il ginecologo dovesse ritenere che la nascita possa avvenire durante il tragitto, lo stesso ginecologo disporrà l’intervento a bordo dell’ambulanza dell’anestesista rianimatore reperibile, il quale dovrà garantire l’assistenza rianimatoria al neonato “.
La disattivazione del punto nascita e delle attività specialistiche di ostetricia del Presidio Ospedaliero di Melito P.S., fatte salve le prestazioni di ginecologia, venne giustificato all’epoca sulla base delle direttive nazionali per la tutela delle partorienti e dei nascituri, in considerazione-si scisse- dei gravi rischi derivanti dalla inidoneità del punto nascita del medesimo Ospedale. Seguirono sonore proteste dei cittadini e della questione venne investito anche il Tar su iniziativa di alcuni sindaci ma il ricorso venne dichiarato inammissibile e il Consiglio di Stato confermò il verdetto.
Dunque, nonostante a Melito non si nasca più, l’ospedale è rimasto un punto di riferimento per le partorienti del luogo che spesso arrivano al pronto soccorso in situazioni di emergenza; situazione di cui l’ASP, nonostante i tagli alla sanità, ha dovuto prendere atto, disponendo l’innovativo e utilissimo servizio di trasporto agli ospedali Riuniti di Reggio Calabria con ginecologo e rianimatore a bordo.