di Gianluca Albanese
LOCRI – Memoria e responsabilità. Sono i due concetti fondamentali alla base della preghiera che, come ogni anno, avrà luogo nella santa messa che sarà celebrata domenica 22 settembre alle 10,30 nella cappella “Nostra Signora di Lourdes” dell’ospedale civile di Locri per ricordare Massimiliano Carbone, vittima innocente di ‘ndrangheta, di cui ricorre, proprio oggi, il quindicesimo anniversario di quell’atroce delitto consumato mentre rientrava, insieme al fratello Davide, da una partita di calcetto.
Ucciso sotto casa da chi si nascose nell’oscurità della sera; ucciso perché “colpevole” di avere amato.
Una storia terribile tenuta viva dall’impegno costante e incessante della madre Lilliana, che da tre lustri chiede verità e giustizia per quel delitto rimasto impunito in cui perse la vita un giovane buono e generoso, «Ucciso – è scritto nel manifesto che ricorda la celebrazione della messa – da miserabili senza onore».
Per rafforzare i concetti di memoria e responsabilità, i familiari di Massimiliano hanno riportato una frase del premio Nobel per la letteratura Josè Saramago, che dice «Noi siamo la Memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza Memoria non esistiamo e senza responsabilità non meritiamo di esistere».