(immagine di repertorio)
di Redazione
LOCRI- “L’importante è partecipare”: quante volte durante un’attività agonistica ce lo siamo sentito dire, o viceversa, l’abbiamo sentito senza esserne noi i diretti interessati. Un’espressione che non sempre è presa alla lettera, perché si, c’è chi oltre a prender parte ad una gara di qualsiasi genere sportivo, preferisce di gran lunga salire sul trampolino della vittoria. E per ottenerla, è disposto anche a trasgredire quelle “regole” che sono alla base di uno sport “sano”.
Diversi inoltre, sono i casi della poca solidarietà che spesso, fa da cornice ad un evento sportivo, tra compagni di squadra o avversari al gioco. Ma come ricorda un vecchio detto “Non si può fare di tutta l’erba un fascio”, perché alla base di una competizione agonistica,oggi, ricorrono anche vari aspetti della solidarietà (valore aggiunto) tra sport individuali o di gruppo che, si manifesta in tutte le sue sfaccettature.
Di SPORT e SOLIDARIETA’ con annesse esperienze del proprio vissuto, se ne è discusso in occasione del terzo incontro del Laboratorio di Giornalismo “1° MEMORIAL GIANLUCA SPAGNUOLO” con le classi 4° e 5° dell’Istituto Maria S.S. Assunta.
*4° CLASSE
LE REGOLE SCRITTE E NON, NELLO SPORT, VENGONO PRESENTATE DA FRANCESCO MOD.<<Le regole scritte costituiscono ciò che è obbligatorio fare o non fare; quelle non scritte si riferiscono al rispetto e alla solidarietà verso gli altri. Consideriamo il “calcio”, lo sport più seguito e praticato, una regola scritta. Nel calcio, c’è la regola del cartellino, cioè se un calciatore fa un fallo ad un suo avversario, l’arbitro estrae il cartellino (giallo o rosso), in base alla gravità del fallo stesso. Col giallo, subisce un’ammonizione e se ripetuta, viene espulso col cartellino rosso. Regola non scritta invece, l’esempio di una squadra molto forte che compete con una potenzialmente debole: in questo caso, la prima dovrebbe non umiliare la squadra avversaria in netta difficoltà>>.
<<SOLIDALI-continua FRANCESCO- è anche essere capaci di confortare un compagno di squadra che commette un errore, non mortificandolo, non urlandogli contro e non facendolo sentire colpevole della sconfitta. Io pratico il basket da 4 anni e grazie a questo sport, ho imparato la disciplina in campo, le regole del gioco e il loro rispetto, nonché dei compagni di squadra e degli avversari. Lo sport dovrebbe insegnarci a volerci bene anche quando siamo in competizione, facendoci capire che non è importante solo vincere, ma anche saper giocare e divertirsi insieme, con allegria e gioia di vivere lo sport e il gioco nella sua accezione generale>>.
SUL CONCETTO DI REGOLE RIFLETTONO ANCHE:
– IL GRUPPO COMPOSTO DA ALESSANDRA MA.- ALESSANDRA FLO.- MARIA MA.- ALESSIA GLIO.- E MARIA PIA <<In tutti gli sport ci sono le regole, per esempio, se qualcuno fa lo sgambetto, l’arbitro suona il fischietto. Nel rugby si scontrano con il proprio corpo, però quando è finita la partita si ritorna sempre amici>>.
-ALESSIA D’AN.<<Se un bambino non rispetta le regole del gioco, non potrà mai imparare a stare con gli altri. Rispettare le regole è importantissimo anche per la nostra vita perché impariamo a rispettare tutti e a non avere pregiudizi, impariamo a stare con tutti i bambini senza escludere nessuno>>.
-ELISABETTA ZIM. <<Quando fai sport, la regola è sempre aiutarsi. Nello sport ci sono delle regole e vanno rispettate>>.
DESIREE MAR. DOPO UNA BREVE PREMESSA SULL’IMPORTANZA DELLO SPORT NON SOLO DAL PUNTO DI VISTA FISICO E MENTALE, SINONIMO DI DIVERTIMENTO, PASSIONE E SOCIALIZZAZIONE, CONFIDA UN SUO SOGNO NEL CASSETTO <<Non pratico nessuno sport, faccio solo tennis a scuola anche se mi piacerebbe fare ginnastica artistica>>.
MENTRE SUL CONCETTO DI SOLIDARIETA’ PENSA CHE <<Invece di insultare un giocatore, bisognerebbe aiutarlo a migliorare; in tal senso, non si scoraggia anzi, aumenta la propria autostima perché per un vero sportivo non è importante vincere ma partecipare e soprattutto divertirsi>>.
A SEGUIRE ANCHE RAFFAELE RO. E LUIGI BAR. <<Negli sport bisogna pure perdere, non solo vincere. Non bisogna sgridare l’altro quando sbaglia, perché lo sport è divertimento; e se l’avversario cade, dobbiamo aiutarlo a rialzarsi indipendentemente dalla vittoria>>.
MARTINO MI. COMMENTA IL VALORE DELLO SPORT NELLA SUA VITA <<Ho praticato vari sport come tennis, calcio, motocross e nuoto che ancora pratico in modo costante. Il nuoto mi ha aiutato tanto nella crescita e continua ad aiutarmi perché, mi permette di socializzare con gli altri e mi supporta anche fisicamente. Lo sport aiuta anche nella vita perché insegna a rispettare le regole, a non essere scorretti, a fare squadra>>.
A MARTA CA. PIACCIONO DI PIU’ GLI SPORT DI SQUADRA <<Perché-spiega- si conoscono tanti amici e ci si diverte di più, infatti io faccio basket, uno sport molto competitivo, anche se per me, l’importante non è vincere ma divertirsi e come riporta un vecchio modo di dire “UNO PER TUTTI E TUTTI PER UNO”. Un giorno mentre giocavo a basket, un giocatore per sbaglio mi è venuto addosso, sono caduta a terra, facendomi male al collo; non ero arrabbiata però, perché sapevo che non aveva agito volontariamente>>.
SOLIDARIETA’, UNIONE, CONDIVISIONE E EMOZIONE SONO I SENTIMENTI CHE PREVALGONO NELL’ATTIVITA’ SPORTIVA DI ALICE SPA. <<L’attività sportiva che io pratico è la danza classica; dimostro la mia disponibilità verso chi ne ha bisogno, incoraggiando chi si sente più fragile e insicuro sapendo che può contare su di me. Nei giorni che precedono il saggio di fine anno, ci capita di essere molto nervosi e preoccupati, di dimenticare la coreografia o di sbagliare qualche passo, ma tutto questo ci fa sentire più uniti perché condividiamo la stessa emozione. E quando uno di noi, si lascia prendere dalla paura di non essere all’altezza, anziché prenderlo in giro, lo tranquillizziamo facendogli capire che non è solo e che può contare sul nostro sostegno>>.
*5° CLASSE
COMPORTAMENTI SPORTIVI E ANTISPORTIVI E’ IL PUNTO SU CUI SI SNODA L’ELABORATO DI PIETRO BRU. <<Oggi lo sport è talmente importante che anche a scuola, esiste la necessità di insegnare le sue discipline e di formare i giovani ai concetti sani e veri della competizione. Forse il concetto inglese dello sportivo gentiluomo, quello che ha generalizzato l’idea del “fair play…please”, oggi è stato un po’ sostituito dalla cura estrema del proprio corpo, dalla spinta sempre più tecnologica agli allenamenti e da un agonismo che si è spinto fino a cercare trucchetti che possano far migliorare sempre più le prestazioni…Doping? No grazie! Non serve!!>>.
<<Lo sport- aggiunge PIETRO- è rispettare le regole e l’avversario, accettare e riconoscere i propri limiti, sapere che i risultati sportivi ottenuti sono correlati all’impegno. Sport è vincere ma anche saper perdere. Lo sport promuove valori, tanto importanti nella vita, come l’amicizia, il rispetto del prossimo e lo spirito di gruppo. Nello sport sano, perdere significa imparare una lezione, capire come migliorare e quindi, crescere come individui e come squadra. Cosa esiste di peggio degli insulti ai propri avversari? Questi, sono tra i peggiori comportamenti antisportivi. Belle le immagini che ogni tanto trasmettono in televisione, dei ciclisti di una volta che, sulle grandi salite del Giro d’Italia, si aiutavano l’uno con l’altro sotto la pioggia, perché sapevano che alla fine, avrebbe vinto il migliore>>.
IL PENSIERO DI PIETRO E’ CONDIVISO DA MOLTI DEI SUOI COMPAGNI:
-MIRIAM MI. << Quando si pratica uno sport non bisogna pensare a vincere ma a divertirsi, anche se alcuni non la pensano così. Se un componente della tua squadra sbaglia, va aiutato e incoraggiato>>.
-AURORA SOCCORSA COM.<<Quando si gioca a tennis, calcio o altri tipi di sport, bisogna conoscere le regole e, oltre a vincere, saper perdere. L’importante è partecipare e divertirsi. La regola fondamentale da non dimenticare, utile a bambini e adulti, è “avere rispetto per il prossimo”>>.
-MARIA LUDOVICA PI. <<Con lo sport impariamo regole precise, cioè non essere egoisti ma amici, impariamo ad essere leali, tolleranti e avere autostima, fiducia e rispettare gli altri compagni e avversari>>.
-RICCARDO PI. <<Se durante una partita ci capita di vedere un compagno di squadra o un avversario che cade, invece di continuare a giocare, è giusto aiutarlo ad alzarsi, porgendogli la mano così da fare amicizia. Non si deve aggredire l’avversario, ma si deve applicare la regola del rispetto e dopo la partita, stringere la mano in segno di amicizia>>.
-NICOLA PRE. <<L’attività sportiva favorisce la socializzazione. Frequentare una palestra per molti bambini è l’unica occasione di incontrare dei coetanei diversi dai compagni di scuola, una situazione fino a poco tempo fa molto rara e che invece oggi, sta diventando la norma. Così non solo si fanno nuove conoscenze, ma si impara a rapportarsi con l’altro che, può essere un compagno di squadra ma anche un avversario. Anche questo aspetto è importante in una società che, tende all’isolamento dell’individuo fin dall’infanzia>>.
-ANNA MARIA ARI. <<Dentro ogni attività sportiva che ognuno pratica, si dovrebbero acquisire competenze e valori che rimarranno per tutta la vita, come: disciplina, lavoro di gruppo, correttezza. Inoltre, come diceva Baden Powell (fondatore Scout)“Se non sognassimo mai e non ci sporgessimo mai a tentare di afferrare la sostanza dei nostri sogni, non faremmo mai alcun progresso”>>.
ORIGINI DELLO SPORT E IL SUO RUOLO EDUCATIVO VENGONO APPROFONDITI DA:
-GINEVRA FO. <<Lo sport si incominciò a praticare già nel 700 a. C. dai Greci che fondarono le Olimpiadi, esistenti tutt’oggi. L’esercizio fisico cambiò notevolmente lo stile di vita umano e man mano che si sviluppò, le persone impararono a vivere più civilmente, per quanto possibile e in armonia con gli altri. Da allora, si verificarono vari esempi di solidarietà tra sportivi>>.
-DOMENICO CUR. <<Nell’antichità lo sport era un’attività che metteva a dura prova le capacità fisiche dell’atleta, un mezzo di interazione, un modo per riunire persone diverse sotto un’unica passione. L’importanza sociale dello sport si è consolidata nel corso del tempo e il potere di trasmissione di determinati valori, si è evoluto in modo rapido, soprattutto grazie all’avvento dei mezzi di comunicazione e della tecnologia. Nella società moderna, a contatto con persone provenienti da paesi diversi, con culture, tradizioni ed usanze dissimili dalle nostre, lo sport rappresenta un elemento di coesione. In un’epoca dove si esalta l’individualità, esiste ancora un modo per apprendere il rispetto dell’altro unitamente alla piena coscienza di sé>>.
A TESTIMONIARE LE PROPRIE ESPERIENZE IN CUI LO SPORT SI TINGE DI SOLIDARIETA’:
-RITA LUCE GE. <<Pratico da tanti anni il tennis, lo sport che mi appassiona di più. Mi piace, perché metto alla prova le mie capacità senza essere aiutata da altri compagni; è uno sport individuale, anche se c’è il doppio in cui si fa lavoro di squadra. Personalmente, preferisco un gioco individuale rispetto ad uno collettivo. Una volta durante un incontro, anche se c’era uno scambio intenso, vedendo il mio avversario scivolare, ho bloccato la pallina regalando così un punto, perché nello sport tra avversari deve esserci solidarietà soprattutto, quando si è in difficoltà. Guardo tutti gli sport alla televisione e rimango sempre affascinata dai momenti in cui si mette in evidenza la solidarietà tra avversari, infatti, come dice sempre mio padre:”l’importante non è vincere ma impegnarsi al 100%”>>.
-VINCENZO GRA. <<Pratico da molti anni il tennis, sport di cui da piccolo mi innamorai subito e da cui ho imparato tante cose. Ho iniziato così a dare un po’ più di fiducia a me stesso, grazie anche al mio team sportivo che continua a incoraggiarmi sempre di più, riuscendo così a trovare nelle sconfitte, la gioia di momenti condivisi che poi mi fanno sempre sorridere. Mentre giocavo una partita, mi è capitato di cadere e la prima persona che venne ad aiutarmi, fu proprio il mio avversario, sospese la partita, pur avendo l’opportunità di fare punto. Da quel momento, ho capito che questo è il vero sport. Aiutare chi ha bisogno di te e cercare di arrivare insieme al meraviglioso traguardo morale di una vittoria comune. Ricordo anche un episodio di qualche anno fa, quando allo stadio comunale, si svolse un’azione benefica per un ragazzo che aveva bisogno di cure urgenti. Dei volontari scesero in campo a giocare una partita di calcio e con i soldi raccolti, consentirono a quel ragazzo di sottoporsi alle cure di cui aveva bisogno. Ciò mi face capire, quanto sia gratificante associare ad una cosa divertente come lo sport, anche la possibilità di donare il proprio tempo libero per aiutare chi per te è importante>>.
-ALESSANDRO TO. <<Anche a me è spesso capitato di assistere o essere protagonista di molte scene ricche di solidarietà e affetto. Durante la mia frequentazione del corso di nuoto a Roma, quando ormai io ed i miei compagni avevamo acquisito sicurezza in tutti gli stili, arrivò una nuova allieva di nome Costanza. Una ragazzina molto timida ed introversa che rispetto al resto del gruppo, non riusciva a mantenere il ritmo delle lezioni rimanendo sempre indietro, così durante le gare di fine anno, mentre stavo conquistando la prima posizione in stile libero, mi accorsi che Costanza si era fermata piangendo perché ultima; allora tornai indietro e allungandole la mano la presi ed insieme, arrivammo a fine corsia felici e sorridenti. Quel giorno anche se arrivai ultimo, mi sentii orgoglioso di me stesso, con una meravigliosa felicità interiore>>.
-DOMENICO IE. <<Pratico basket da circa un anno e mezzo. Questo sport è molto bello e mi piace tanto perché mi fa diventare forte, agile, veloce ma anche perché, mi fa conoscere nuovi amici, soprattutto quando si giocano le partite fuori casa. Ricordo che una volta ho visto un cartone animato di gare automobilistiche, “Cars”, in cui la macchina che prima era concentrata solo alla vittoria, dopo aver conosciuto un campione d’epoca, capì che vincere non era tutto, perché in certi casi, le coppe sono solo “coppe vuote”>>.
-ALESSIO BRU. <<Ogni tanto, quasi tutti, credo siano stati protagonisti di un episodio di solidarietà, come aiutare l’avversario o il proprio compagno di squadra. A me è accaduto un fatto simile, quando ho aiutato un ragazzo al quale involontariamente feci male, avvicinandomi e chiedendogli se stesse bene; stessa cosa capitò a me, in occasione di una nuova partita contro la stessa squadra avversaria>>.
*TUTTI PAZZI PER IL FITWALKING: A ROCCELLA JONICA LA CAMMINATA PER IL BENESSERE
E’ IL TITOLO DELL’ELABORATO DI VALENTINO NO. E ANTONIO MOL. PER RAPPRESENTARE QUELLO CHE DA DIVERSI ANNI E’ LO SPORT QUALE ESEMPIO LAMPANTE NON SOLO DI SOLIDARIETA’ MA DI COESIONE, AGGREGAZIONE, DISCORDANTE AD OGNI FORMA DI AGONISMO O COMPETITIVITA’<< Il Roccella Fitwalking- sottolineano VALENTINO E ANTONIO- non è solo la promozione di una corretta attività fisica ma un vero e proprio stile di vita. Tutti insieme a testimoniare come quando le istituzioni, il volontariato sociale, i professionisti, i cittadini si alleano e camminano insieme come in un grande abbraccio e tutto è possibile.
“Far del bene facendosi del bene”: questo lo slogan e il fondamento dell’iniziativa e gli occhi e la gioia nei sorrisi dei partecipanti che invadono il percorso, ne sono la dimostrazione. Si cammina sempre, si cammina insieme. Perché il Fitwalking e antitetico a qualsiasi agonismo e disegna un nuovo modello: un’attività sportiva di coesione sociale che mette insieme soggetti eterogenei per età, ceto sociale, sesso e caratteristiche morfologiche, dando loro una meta comune, obiettivo non solo fisico ma anche etico, da perseguire e raggiungere>>.