di Simona Ansani
Reggio Calabria – È un utopia che in questa città dove, purtroppo, tutto sta andando a “rotoli” tra strade diroccate, verde pubblico abbandonato o addirittura “svenduto”, dove le spiagge sono diventate discariche con scarichi fognari a cielo aperto, qualcosa vada nel verso giusto.
Eppure qualche volta il miracolo avviene, infatti, dopo tante battaglie affrontate con le associazioni animaliste della città con l’obiettivo di cercare un po’ di chiarezza e soprattutto di salvaguardare e tutelare quelle creature rinchiuse dentro quel canile definito “degli orrori”, finalmente qualcosa si è mosso.
Adesso ci domandiamo cosa abbia fatto questa amministrazione per tutelare gli animali che si trovano nel canile di Mortara e salvaguardare la sensibilità animalista dei cittadini di Reggio.
Non basta scaricare le responsabilità sugli addetti ai lavori poiché anche chi amministra ha il dovere di svolgere sino il fondo il ruolo di indirizzo e controllo, proprio quel controllo che evidentemente è mancato malgrado le numerose segnalazioni e denunce.
Ci chiediamo pertanto come si sia potuti arrivare fino a questo punto, ci chiediamo quanto ancora si dovrà aspettare perché questa struttura, così importante per la nostra città, diventi fruibile e sicura.
Confidiamo nell’operato della magistratura affinché chiarisca definitivamente questa spiacevole alquanto indecente situazione che è irrisolta ormai da troppo tempo e che vede come uniche vittime, ancora una volta, i più deboli: gli animali e i cittadini di questa città che devono fare i conti con l’assoluta mancanza di sensibilità di questa amministrazione comunale.