Sul delicato tema dei “viaggi della speranza” la partita è ancora tutta da giocare, le carte sono in parte sul tappeto ed altre ancora sono tutte da scoprire, certo è che l’Italia non può presentarsi nel consesso europeo con quello che, con tutta probabilità, è stato il provvedimento più iniquo preso in appena un anno di governo da Giorgio Meloni ed i suoi collaboratori. Facciamo riferimento, proprio in tema di migranti, a quella che è stata definita “cauzione” a carico di coloro che vengono accolti in Italia nel momento in cui essi sono chiamati a decidere cosa fare del proprio futuro, ossia: “Vuoi rimanere in Italia? Paga 4mila 938 euro e te ne stai a piede libero altrimenti te ne va dritto dritto nel Cpr di assegnazione”.
di Antonio Baldari
Sulla sempre attuale “questione migranti” il livello della tensione si è alzato nei giorni scorsi, con l’Italia che, come abbiamo scritto a più riprese nel Nostro Giornale, si è scoperta con il cerino in mano e pressoché in stato di isolamento nel contesto del Vecchio Continente, ossia l’Europa: la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a chi le dà e a chi le promette non sapendo più chi andare a prendere di petto per primo, anche perché sarà pure donna ma con…gli attributi, come dicono coloro che studiano bene l’anatomia, è messa bene.
Ad aprire le danze finendo sotto la sua ira è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dicendogli chiaramente che ne parleranno di persona, al primo appuntamento ufficiale utile, perché chiarisca, il teutonico, i termini della decisione presa dai “bier und kartoffeln” rispetto al mancato coordinamento degli aiuti in mare da prestare ai poveri sventurati provenienti dalle rotte più svariate del Mediterraneo; la presidente Meloni vorrà capire come mai la Germania prima sospende il meccanismo di solidarietà dopodiché lo riprende pagando di tasca propria, con i propri eurini, le Organizzazioni Non Governative, più comunemente appellate “Ong”, affinché esse si prodighino a “salvare vite in mare”.
Che fa molto lacrimoso e pietoso, salvo poi lasciarle al primo Paese raggiunto che, guardacaso, è l’Italia! Un modo del tutto singolare di fare solidarietà anche perché, da che mondo è mondo, tutte le navi battenti bandiera del Paese d’origine, in tal caso la Germania, sono prosecuzione in acqua del territorio di quella Nazione, ragion per cui dovrebbero essere attivati tutti i meccanismi di accoglienza e di vera generosità umana in questo modo e non accompagnando altrove i protagonisti/vittime dei “viaggi della speranza”.
E che dire del presidente francese Emmanuel Macron che prima ti fa il sorrisetto davanti e poi te la mena di brutto una volta alzati i tacchi e girate le spalle? Addirittura ieri, con l’Italia in pieno lutto per la scomparsa del presidente Giorgio Napolitano, al termine del rito esequiale laico a Montecitorio, ecco che la presidente del Consiglio italiano ha inteso parlare a quattr’occhi asciutti, ossia lei e lui, il “cugino” transalpino Macron, per un colloquio durato più di un’ora avente ad oggetto loro e soltanto loro: i migranti.
Facile pensare a quanto si sarebbe desiderato essere lì, per ascoltare quanto la premier abbia inteso partecipare al massimo esponente francese, ancorché i contenuti oltreché top secret avranno effettivamente toccato un livello di importanza davvero alto se non c’è stato spazio neanche per le delegazioni. Ma tant’è, la partita è ancora tutta da giocare, le carte sono in parte sul tappeto ed altre ancora sono tutte da scoprire, certo è che l’Italia non può presentarsi nel consesso europeo con quello che, con tutta probabilità, è stato il provvedimento più iniquo preso in appena un anno di governo da Giorgio Meloni ed i suoi collaboratori.
Facciamo riferimento, proprio in tema di migranti, a quella che è stata definita “cauzione” a carico di coloro che vengono accolti in Italia nel momento in cui essi sono chiamati a decidere cosa fare del proprio futuro, ossia: “Vuoi rimanere in Italia? Paga 4mila 938 euro e te ne stai a piede libero altrimenti te ne va dritto dritto nel Cpr di assegnazione”, ovvero il Centro di permanenza per i rimpatri, di recente istituzione governativa, uno per ogni regione italiana, chiamati ad ospitare i nuovi arrivati fino a quando non avranno riconosciuto il diritto a rimanerci.
Prescindendo dal fatto che, mal che vada, benché paganti non è detto che i nuovi arrivati in Italia non si rendano eventualmente protagonisti di gesti e/o azioni delinquenziali posto che nessuno può saperlo perché nessuno li conosce, a parte questo ma l’andare a chiedere del denaro a donne, uomini e bambini, soprattutto a quest’ultimi!, quando hanno già pagato abbastanza sia in termini psicologici nonché materiali – perché è noto che i migranti paghino somme che variano dai 3mila ai 5mila se non più – non le pare che sia un po’ troppo?
Già la Corte europea ha mosso dei pesanti rilievi in tal senso osservando che “Bisogna valutare da caso a caso” ma, visto che lei ama comportarsi in maniera diretta ed esserlo, sempre e comunque, diretta ce lo consenta tutto nella lingua che più l’aggrada e le viene…diretta, il romanesco: “Preside’, ce dia retta, levi qui’i sordi che nun se propio senti’”. Okkei?