di Antonio Baldari
“Fermate i trafficanti di esseri umani”.
Ieri era da poco passato mezzogiorno e dalla celeberrima “seconda finestra” del palazzo apostolico del Vaticano si è udita la voce ferma di papa Francesco, subito dopo avere impartito la benedizione ai fedeli presenti in piazza San Pietro e a quanti erano in collegamento da casa: una frase che non ammetteva interpretazioni di sorta e che in un certo qual modo ha fatto da spartiacque nel mare magnum delle dichiarazioni, più o meno ufficiali, ad otto giorni dalla tragedia avvenuta al largo del mar Jonio, nel Crotonese, e più precisamente sulla spiaggia di Steccato di Cutro.
La vicenda è ormai, purtroppo, arcinota, con chi, da un lato, difendeva a spada tratta il governo Meloni indisponibile a piegarsi alle logiche di “trasporto” dei migranti sulle barche stracolme e partenti dal nord Africa, volendo regolamentare tali trasbordi a costo di rasentare i confini umani dei trattati internazionali; dall’altro, c’è stato chi, dall’opposizione, ha fatto levare la propria voce proponendo a più riprese la parola “dimissioni” particolarmente all’indirizzo del ministro Piantedosi, reo, a loro dire, di avere messo più di qualche termine fuoriposto nelle sue uscite istituzionali (ad onor del vero, lo stesso esponente del governo, è stato criticato anche da qualche suo “compagno” della ventura!) e dunque del tutto inappropriato nel ricoprire la carica di ministro.
Ieri, come si diceva, il vero e proprio “fulmine a ciel sereno” del Sommo Pontefice, che, da fine politico quale poi è in fondo uno come Lui, ossia capo dello Stato di Città del Vaticano, ha messo la mano nel costato della vera verità: BLOCCARE LE PARTENZE E, DI RIFLESSO, I TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI!
Il silenzio che ne è seguito l’ha detta lunga sulla gravità della dichiarazione di papa Bergoglio, che ha sconquassato l’equilibrio stantìo e fittizio delle sopraccitate dichiarazioni – al punto che oggi si è rotto i maroni finanche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sonoramente bacchettato il mondo politico dello Stivale asserendo che “Al cordoglio per le vittime ora seguano scelte concrete” – così oggi l’inquilino del Quirinale.
Sulla falsariga del Santo Padre perché, di fatto, non è stato fatto alcunché, chiedendo venia per il gioco di parole ma l’amara, triste, realtà è solamente una ed è giustappunto questa: i migranti sono un tema scomodo, una brutta gatta da pelare, e ahivoglia a dire che “Facciamo nostre le parole del Papa sui migranti”, come hanno dichiarato oggi la presidente del Consiglio, Meloni, e il pretesco Salvini, fiondatisi all’unisono sull’assunto papalino, però…ora non diciamo che il Papa è di destra! Basta con le strumentalizzazioni ed i giochi di parte perché non stanno né in cielo né in terra.
La questione è seria e lo è ancora di più dopo venticinque anni dal primo sbarco sulla spiaggia di Badolato, 1998, perché da allora ad oggi è stato realmente combinato nulla, forse perché non lo si vuole o forse perché non lo si può: in entrambi i casi c’entrano interessi economici da capogiro da farci entrare tutti, ma proprio tutti!, dai governi alle Ong, dalla criminalità organizzata locale a quella africana che, come ci partecipano le cronache ormai da anni, ha prepotentemente alzato la testa anche in Italia, facendo lauti quanto loschi affari.
Contro i quali la frase di Papa Francesco di ieri a mezzodì, cozza altamente, facendo storcere a più di qualcuno, altrochè!