Archiviate le vacanze estive il Governo ha ripreso l’attività con problemi vecchi e nuovi che ne caratterizzano l’azione di questi giorni ma, di fatto, c’è che la Nazione è tornata ad essere abbandonata al proprio destino sul fronte degli sbarchi che costituiscono sempre e comunque una vera e propria “bomba ad orologeria”, pronta ad esplodere in maniera molto pericolosa visti e considerati i tanti problemi sociali emergenti nello Stivale.
di Antonio Baldari
Come prima, più di prima ti abbandonerò. Mutuandolo dal noto brano di Tony Dallara, l’Italia si ritrova a percorrere all’indietro la delicata strada che porta ai migranti. Fors’anche peggio, considerato che nel corso del tempo l’Italia aveva alzato delle vere e proprie barricate contro l’incondizionato arrivo in Italia di coloro che andavano in cerca di un futuro e di un mondo migliore, la Lega in primis, per bocca di Salvini e dei suoi prodi, ha sempre manifestato una certa ritrosia, se non una vera e propria avversione, verso tutto ciò che “non è italiano perché prima gli italiani” – si è sperticato nel dire il leader leghista; ma anche la presidente Meloni, con i suoi “fratellini e sorelline” d’Italia non ha mai avuto parole al miele nei confronti di chi sbarcava in terra italica invocando l’intervento dell’Europa.
Risultato? Siamo di nuovo “da capo a dodici”, come si dice a Roma, se non peggio, per l’appunto, dovendo registrare uno, due, anche tre arrivi al giorno dalle coste africane, Corno d’Africa e non, e nel silenzio più assoluto della compagine governativa che vede proprio nei succitati sostenitori dell’ “abbasso lo straniero” i suoi esponenti più in vista; il presidente Meloni pare folgorata “sulla via del Vaticano”, non profferendo parola alcuna all’indomani dell’incontro avuto con papa Francesco che le ha evidentemente fatto cambiare vita oltreché opinione; il suo vice, Salvini, che non vede l’ora di mettergliela lì, dove non batte il sole, sta zitto e…Mosca, che più mosca non si può approfittando dell’eventuale passo falso dell’alleata per mandare tutto a carte quarantotto; infine, “Forza Italia” orfana di Silvio ma non di quel genetico “moderatismo”, “liberismo” e tutti gli -ismi che si vuole per ribadire il concetto di “una soluzione condivisa con l’Europa”.
E tutti giù a dire, come degli imberbi alunni al primo giorno di scuola, ripetiamo insieme, “Per i migranti va trovata una soluzione condivisa con l’Europa”, ok? Ripetiamo ancora, e tutti a mandare giù a memoria un copione dettato dall’alto, ossia da quello che è il colle più alto di Roma, il Quirinale, con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha più riprese ribadito “l’importanza di un senso di responsabilità e di assunzione di decisioni forti verso i migranti” – sottolinea quasi quotidianamente con la matita rossa il primo cittadino d’Italia, in perfetta sintonia con Sua Santità e con l’Europa, che dal canto suo gongola per avere messo nuovamente all’angolo i ribelli e, cosa che conta maggiormente, per avere regalato agli Italiani coloro che rappresentano gli Italiani del futuro: neri, nocciola, olivastri e via di queste cromìe, poco importa il colore della pelle perché, si sa, non si deve giustamente essere razzisti. L’importante è questo, che stiano buoni buoni in Italia, ancorché costituisca una vera e propria “bomba ad orologeria”, pronta ad esplodere in maniera oltremodo pericolosa visti e considerati i tanti problemi sociali emergenti nello Stivale.