Il presidente dei Calabresi ha indicato alla presidente del Parlamento europeo delle proposte per gestire al meglio l’emergenza di gente sempre più disperata e smarrita a cui si vorrà dare albergo, magari, un domani non molto lontano, nel contesto di una “Macroregione del Mediterraneo” volendo con essa sintetizzare gli interessi politici, economici e sociali comuni ad una buona fetta di territorio prossimo al Mar Mediterraneo, guardando al presente ma riflettendo anche e soprattutto sul futuro.
di Antonio Baldari
Il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, è un uomo molto impegnato, come tutti i presidenti di regione che, del resto, interpretano il ruolo cardine per tutti i cittadini dei territori regionali, per l’appunto, in maniera oltremodo costruttiva e concreta; di certo, le gatte da pelare a casa sua non gli mancano, che in un nanosecondo se ne potrebbero elencare una decina almeno, figurarsi se si facessero trascorrere un paio di minuti.
Ciononostante il governatore Occhiuto ha trovato il tempo ed il modo – beato lui! – di volare a Bruxelles, destinazione “Parlamento europeo”: ora, o ha un clone oppure è da inserire nel guinness dei primati “novello Superman” sennò non si spiega, anche perché il presidente calabrese non è che ci è andato per caffè e cornetto bensì per un lungo e cordiale incontro istituzionale avuto con la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, per soffermarsi su delle tematiche di più ampio respiro inerenti le sfide che l’Europa affronterà nel prossimo futuro nonché il coinvolgimento dell’Italia nel contesto continentale.
Scendendo poi maggiormente nei dettagli dei compitini precedentemente svolti a casa, Occhiuto si è soffermato sulle questioni che ineriscono la spesa dei fondi comunitari da parte della Calabria, “fondi da spendere presto e bene” – questo il commento-promessa del governatore che, in successione ed essendo forte della presidenza della Commissione intermediterranea che raggruppa ben quaranta regioni, ha inteso affrontare la delicata tematica degli sbarchi e, in ultima analisi, dei migranti.
Qui il presidente dei Calabresi ha indicato alla presidente Metsola dei “modelli innovativi per l’integrazione di uomini, donne e bambini”, per gestire al meglio l’emergenza di gente sempre più disperata e smarrita a cui si vorrà dare albergo, magari, un domani non molto lontano, nel contesto di una “Macroregione del Mediterraneo” volendo con essa sintetizzare gli interessi politici, economici e sociali comuni ad una buona fetta di territorio prossimo al Mar Mediterraneo, guardando al presente ma riflettendo anche e soprattutto sul futuro.
E, di futuro in futuro, a tale proposito Roberto Occhiuto ha dato un’occhiatina laddove potrebbe sedere un domani non molto lontano – leggasi giugno 2024 in virtù della celebrazione delle elezioni europee – che lo vorrebbero quale candidato di Centrodestra: un desiderio, un auspicio da tradurre in una nuova quanto più esaltante realtà.