di Gianluca Albanese
SIDERNO – L’aspetto è quello della fata turchina, quella raccontata da Collodi. Sarà per i capelli biondi e gli occhi color del mare. O il sorriso perennemente stampato sul volto che sa trasmettere a chi ha la fortuna di scambiare qualche parola con lei. La sua è una storia speciale, di dolore che diventa occasione per donare amore a chi ne ha più bisogno.
Lei è Caterina Ballandi, per gli ospiti dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, però, è zia Caterina. Una tassista molto speciale, che ha decorato il suo taxi “Milano 25” coi disegni dei supereroi. Ognuno ha il nome e l’icona del ragazzino che in un momento molto difficile della sua vita ha ricevuto da lei sorrisi, gioia e soprattutto speranza. Sia nelle situazioni in cui la via d’uscita è arrivata, sia in quelle che la luce in fondo al tunnel non si riesce a intravedere. Zia Caterina è una giovane donna speciale. Lo dicono le sue parole, il suo modo di porsi, la sua storia personale. E’ diventata tassista per amore del marito che non c’è più. Il taxi lo guidava lui, e quando ha capito che per lui l’aspettativa di vita non era più lunga, ha chiesto alla sua fata di continuare a guidarlo. Da quel momento in poi è diventata la fata che abbiamo conosciuto. Una fata dall’aspetto ibrido: un po’ Wonder Woman e un po’ clown alla Patch Adams, il medico che inventò la clownterapia. Ma lei, rispetto ai volontari della clownterapia va oltre. Non si ferma in corsia. Anzi, l’ospedale è solo la prima tappa del suo percorso perché una volta che conosce le storie dei giovani pazienti, diventa loro amica e li raggiunge ovunque, anche a costo di lunghi viaggi in autostrada nel solleone di agosto. Oggi è diretta in Sicilia laddove incontrerà uno dei suoi amici pazienti. Prima, però, ha fatto tappa a Siderno, laddove è stata ospitata da un’altra beniamina di grandi e piccini della nostra zona, “Nonna Cata”, la vecchietta terribile interpretata dal cabarettista Severino Pasqualino. Entrambe regalano sorrisi, gioia e positività. E allora il loro incontro diventa una festa.
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Zia Caterina ha fondato un’associazione onlus per aiutare meglio i suoi giovani amici. Si sostiene con le donazioni del 5 per mille e gira l’Italia da quel giorno in cui sul suo taxi salì una bambina che le raccontò del fratellino morto a causa di un tumore. La somma di quel dolore, unito al suo per la scomparsa dell’amato Stefano si tradusse in una tonnellata di amore da donare a chi ne ha più bisogno. Lei, che non ha avuto la gioia della maternità, ora è la mamma di tanti bambini che hanno conosciuto esperienze come degenze ospedaliere prolungate, chemioterapia e cure oncologiche varie. Lei che al suo interlocutore parla di come sia importante considerare la vita come un dono da meritare, non come un diritto da sfruttare con finalità edonistiche o con la continua ricerca solo dei beni materiali. Lei che spiega quanto sia importante aprirsi al prossimo, donare sé stessi, avere fede in chi ti può aiutare. La sua è una missione laica ma con una profonda religiosità interiore. La sua attività è stata oggetto di numerosi passaggi sulle Tv nazionali e la si può conoscere attraverso il sito web dell’associazione www.milano25.com. Il suo taxi colorato porta in giro speranza ed allegria ovunque. Si chiama Berenice ed ha raccolto l’eredita della prima vettura, che si chiamava Margherita ed ora fa bella mostra di sé al giardino dell’Orticoltura di Firenze. Le rimane un grande desiderio, anch’esso funzionale a quello dei tanti piccoli desideri che esaudisce ogni giorno accanto ai suoi piccoli amici: comprare, quando Berenice andrà in pensione, un taxi inglese perché ci può salire anche una sedia a rotella senza bisogno di piegarla. Zia Caterina è una di quelle persone che ti riempiono il cuore. Impossibile rimanere insensibili alla sua missione. Ricordiamocene quando compiamo i nostri piccoli gesti di solidarietà, anche devolvendo il nostro 5 per mille dalla prossima dichiarazione dei redditi. Un piccolo gesto che però regala una speranza grande e impagabile.