di Gianluca Albanese
RIACE – Decine di migliaia di euro già introitati con la raccolta fondi promossa dalla ReCoSol a favore del mantenimento dei programmi di accoglienza, la solita nota sarcastica del movimento sociale Fiamma Tricolore e due interrogazioni parlamentari già presentate.
Sono giorni caldissimi a Riace e non solo per il clima agostano. Il sindaco Lucano prosegue lo sciopero della fame per protestare contro il definanziamento dei programmi di accoglienza che sta lasciando senza risorse gli immigrati ospitati e senza stipendio gli operatori del settore e continua a ricevere la solidarietà di moltissime personalità del mondo politico e istituzionale.
Ieri è stata la volta, tra gli altri, dell’ex europarlamentare Mario Capanna, che ha soggiornato un paio di giorni a Riace ospite dell’amministrazione comunale di Siderno che ieri sera ha organizzato la presentazione del suo ultimo libro “Noi Tutti”. Capanna ha incontrato Lucano alla presenza del missionario comboniano Alex Zanotelli, mostrando la propria solidarietà e fornendo alcuni preziosi suggerimenti al primo cittadino di Riace.
LA RACCOLTA FONDI
La giornalista de “Il Salto” Tiziana Barillà, autrice della biografia di Lucano intitolata “Mimì Capatosta” e tra le principali sostenitrici del “Riace in festival” che si è concluso da poco, ha scritto sul proprio profilo facebook che “In due giorni sono state raccolti 10.405.00 €. Un risultato incredibile con tantissime offerte tra cui molte da piccole donazioni.
Siamo in tantissimi a dire che Riace non può morire, e con sè l’idea di un futuro umano e solidale.
Siamo la maggioranza.
Per le donazioni:
Destinatario: Recosol
Iban: IT92R0501801000000000179515
Causale: Riace
Codice BIC (per trasferimenti di fondi attraverso bonifico bancario internazionale): CCRTIT2T84A
LA NOTA DELLA FIAMMA TRICOLORE
Fedele alla propria netta avversione al modello Riace, la segreteria regionale del movimento postfascista ha diffuso una nota in cui ha scritto che “Non molla di fronte a niente, e di questo gliene si può dare atto, l’ex personaggio più influente del nostro Paese, il sindaco di Riace Mimmo Lucano, oggi solo icona perfetta del disfacimento della sinistra a seguito delle sciagurate (per loro) psedudo-politiche renziane, fatte soprattutto di presupponenza e di arroganza.
Ancora una volta il “nostro”, a fronte di una puntuale e precisa relazione con la quale la Direzione Centrale del Ministero degli Interni per i Servizi Civili per l’Immigrazione riassume le varie fasi e, soprattutto, le innumerevoli irregolarità riscontrate nella gestione del famigerato “Modello Riace” – irregolarità che ci siamo ormai stancati di citare ma che dimostrano la “disinvolta” gestione del business dell’immigrazione messo in atto da Mimmo U’ Curdu e dai suoi sodali spaziando dall’affidamento dei servizi a enti gestori creati da hoc, assunzioni irregolari, emissione di moneta locale altrettanto irregolare, mancata rendicontazione di flussi ed attestazione delle presenze e quant’altro siamo sempre pronti rammentarvi laddove non si voglia andare a leggersi relazioni prefettizie e documenti ministeriali – e che la relazione dell’organo ministeriale, a fronte di un reiterato rifiuto di giustificare dette contestazioni contabili da parte del “nostro”, riassume in una “detrazione” di punti pari a 44, rispetto ad una norma che prevede la revoca dei contributi per quei progetti che ne subiscano una decurtazione tra i 14 ed i 20.
Allora la domanda, come direbbe qualcuno, nasce spontanea: siamo tutti noi “razzisti e cattivi” (compresi gli estensori del regolamento che presiede alle regole per l’accoglienza dei migranti) o è “il nostro” che, ripetiamo, con piglio renziano, pretende di essere dogmaticamente al di sopra di ogni regola “umana”? Ed i suoi fans (che paiono sostenerlo al solo scopo di potersi specchiare nella sua pretesa di onnipotenza) non si rendono davvero conto di quanto nuoccia alla reale causa dei migranti questo atteggiamento, oltre che le “politiche” di Lucano?
La Segreteria Regionale del MSI-Fiamma Tricolore, che per prima ebbe il coraggio di aprire il vaso di Pandora del Modello Riace ormai due anni fà con una manifestazione davanti al Municipio di Riace, alla luce di quanto sopra ed in coerenza con le posizione da sempre avuta sulla problematica plaude alla giusta, seppur tardiva, decisione del Ministero dell’Interno mentre non può che segnalare, ma d’altronde era scontato visto il pulpito da cui giunge la predica, l’inesistente senso delle regole e dello Stato che ammanta quanti oggi si inerpicano in interessati ed immotivati elogi a Mimmu ‘U Curdu ed al suo digiuno di protesta (magari motivato dal fallimento della “prova costume” effettuata giorni fa), senza tenere in nessun conto le gravissime irregolarità amministrative che hanno consentito sino ad oggi il mantenimento del “Modello Riace”, non mancando di esprimere invece vero apprezzamento per coloro i quali, onde consentire al “nostro” di portare avanti i suoi “progetti” hanno deciso di fare una colletta assumendosi in prima persona le spese derivanti dall’attuazione degli stessi.
Certi di cortese divulgazione, porgiamo i nostri distinti saluti.
La Segreteria Regionale del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore”.
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LE INTERROGAZIONI PARLAMENTARI “A RISPOSTA SCRITTA” DI “LIBERI E UGUALI”.
Sono state rivolte ieri al ministro dell’Interno Matteo Salvini. Entrambe portano la firma dei parlamentari di LeU Boldrini, Stumpo, Fornaro, Speranza e Bersani.
La prima riguarda direttamente l’erogazione delle risorse ministeriali per i progetti Sprar di Riace. Di seguito il testo integrale:
“Al Ministro dell’interno – Per sapere – premesso che:
il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo;
a livello territoriale gli enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” con i quali prevedono, non solo la somministrazione dei pasti e la distribuzione degli alloggi, ma anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico;
una delle caratteristiche principali dello SPRAR è il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza ossia Ministero dell’Interno ed enti locali secondo una logica di governance multilivello;
il decreto del Ministro dell’interno del 10 agosto 2016, recante « Modalità di accesso da parte degli enti locali ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo per la predisposizione dei servizi di accoglienza per i richiedenti e i beneficiari di protezione internazionale e per i titolari del permesso umanitario, nonché approvazione delle linee guida per il funzionamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR)», prevede anche l’approvazione delle linee guida per il funzionamento dello SPRAR;
in particolare, le suddette linee guida all’articolo 4, comma 3, prevedono che “Le domande pervenute entro il 30 settembre di ciascun anno possono essere esaminate ai fini della pubblicazione delle graduatorie per l'ammissione al finanziamento con decorrenza dal 1°gennaio dell'anno successivo; le domande pervenute entro il 31 marzo di ciascun anno possono essere esaminate ai fini della pubblicazione delle graduatorie per l'ammissione al finanziamento con decorrenza dal 1° luglio successivo.”; ad oggi non si rinviene alcuna traccia della pubblicazione delle succitate graduatorie sul sito del Ministero dell’Interno; come si evince dalla risposta del Sottosegretario di Stato all’interno, all’interrogazione a risposta immediata in commissione 5/00223, tale ritardo sarebbe determinato da “criticità di carattere finanziario che non hanno consentito di soddisfare le progettualità presentate dagli enti locali” e che “si stanno valutando le modalità di reperimento delle risorse necessarie”;
considerato che:
la mancata corresponsione dei finanziamenti di cui in premessa provoca gravi disagi e difficoltà agli enti locali titolari dei progetti di accoglienza integrata, in primo luogo con enormi ripercussioni sugli esercenti che hanno fornito servizi che attendono di essere pagati per l’attività svolta;
a parere dell’interrogante, il protrarsi della situazione descritta in premessa rischia di provocare l’implosione dell’unico sistema di accoglienza strutturale presente nel Paese;
il Ministro dell’Interno, in sede di question time al Senato, il 26 luglio scorso, ha dichiarato che l’obiettivo del ministero sul fronte dei riconoscimenti della protezione internazionale è di garantire «pieni diritti in tempi certi a chi li merita»;
la quantificazione delle risorse finanziarie risulta carente;
quali iniziative intenda adottare affinché sia garantita la piena ed effettiva operatività del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati e contestualmente assicurare agli enti locali l’accesso ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
BOLDRINI, STUMPO, FORNARO, SPERANZA, BERSANI”.
La seconda, invece, entra nel merito delle ragioni alla base della protesta di Lucano e di quanto emerso nel corso della recente visita (con relativa conferenza stampa) del presidente della giunta regionale calabrese Mario Oliverio:
“Al Ministro dell’interno – Per sapere – premesso che:
nei giorni scorsi il Sindaco di Riace, Domenico Lucano, ha iniziato uno sciopero della fame ad oltranza per protestare contro la decisione di non erogare i fondi per il mantenimento dello SPRAR del suo Comune;
i fondi ai quali si fa riferimento sono quelli previsti dal decreto del Ministro dell’interno del 10 agosto 2016, recante « Modalità di accesso da parte degli enti locali ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo per la predisposizione dei servizi di accoglienza per i richiedenti e i beneficiari di protezione internazionale e per i titolari del permesso umanitario, nonché approvazione delle linee guida per il funzionamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR)»;
il Sindaco denuncia le condizioni di difficoltà e di emergenza umanitaria dei centri che ospitano cittadini immigrati richiedenti protezione internazionale o titolari della stessa, in riferimento al Progetto SPRAR di Riace che consta di 165 beneficiari, di cui sessanta minori, molti dei quali in età anagrafica inferiore ai 4 anni;
dal mese di giugno 2016 non vengono erogate le somme dovute dalla Prefettura al Comune di Riace relative ai servizi già erogati per il biennio 2016/2017;
tale condizione ha determinato notevoli disagi economici per i soggetti gestori, i quali a breve potrebbero non essere più in grado di garantire la fornitura dei beni essenziali;
il protrarsi di questa situazione potrebbe comportare la chiusura del progetto di accoglienza divenuto noto in tutta Europa e che ha permesso di invertire il declino sociale, economico e demografico di una delle aree più difficili d’Italia caratterizzata da profonde infiltrazioni della criminalità organizzata;
si apprende, inoltre, da una dichiarazione rilasciata dal Presidente della Regione Calabria, Mario Oliviero; che contattato il Ministero dell’interno gli “è stato comunicato che sarebbero state assunte misure di definanziamento”;
quali siano le motivazioni ostative alla liquidazione dei corrispettivi dovuti a titolo al Comune di Riace;
se non ritenga, visto il carattere emergenziale della situazione descritta in premessa, di dover procedere al trasferimento immediato dei fondi non ancora erogati, al fine di supportare il sistema di accoglienza del Comune di Riace, divenuto negli anni modello di integrazione e di rifermento internazionale.
STUMPO, BOLDRINI, FORNARO, SPERANZA, BERSANI”.