di Santina Dattola *
REGGIO CALABRIA- Devo a malincuore unirmi al coro, per la verità quasi unanime, di coloro che ritengono la recente modifica (la 23esima) della legge urbanistica, inadeguata alle esigenze del territorio calabrese.
A malincuore poiché avevo incontrato, nei primi mesi del suo mandato, il prof. Rossi per rappresentare le difficoltà emerse nel corso delle riunioni con i Comuni e manifestare la disponibilità della Provincia a lavorare su possibili soluzioni al fine di accelerare il processo di pianificazione degli stessi; è, infatti, il caso di ricordare che le province calabresi sono deputate, sin dalla prima versione della Legge urbanistica e della Legge sul demanio, sia ad esprimere i pareri di coerenza sui piani strutturali sia ad approvare i piani spiaggia.
Sono dell’avviso che il confronto tra le istituzioni, indipendentemente dalle condivisioni raggiunte e lasciando la responsabilità delle scelte a chi è deputato per legge, costituisca sempre e comunque un valore aggiunto. Paradossale appare in proposito il tentativo di far passare l’incontro di venerdì 15 c.m. a Lamezia come una conferenza di partecipazione postuma.
L’ennesima modifica alla legge regionale n.19/2002 prosegue, invece, nell’accentramento delle competenze in capo alla Regione, disattendendo a mio avviso, completamente, sia il principio di partecipazione che il principio di sussidiarietà così ben enucleati e richiamati nei primi articoli della Legge urbanistica, ma poi disattesi nel resto del testo.
Nel merito delle modifiche introdotte non riesco a comprendere, in piena onestà intellettuale, come l’ulteriore accentramento regionale, previsto dalle norme, possa essere spacciato quale sinonimo di semplificazione ed efficienza: sono noti i tempi per ottenere un parere VAS? Si ha contezza degli adempimenti previsti dalla legge urbanistica in capo alla Regione Calabria e di cui siamo ancora in attesa? Se realmente la Regione ha risorse umane da impegnare nel processo, perché non mettere mano alle competenze che già possiede, piuttosto che pensare ad accaparrarsene altre? E’ veramente pensabile che la Regione Calabria fornisca assistenza per la redazione dei piani di tutti i comuni calabresi?
Ritengo superfluo dilungarmi su alcuni dettagli tecnici e perplessità interpretative già espresse da molti e, in particolar modo, da alcuni ordini professionali. Mi chiedo piuttosto: non è forse ora di scrivere una nuova legge, piuttosto che rimaneggiare la legge 19 con modifiche, integrazioni e rimandi, che hanno finito con il renderla poco comprensibile?
Ove ve ne fosse bisogno, voglio chiarire che queste mie considerazioni e rivendicazioni in merito al ruolo che oggi rappresento in seno all’ente, e pienamente condivise dal Presidente Raffa, hanno l’unico obiettivo di stimolare la discussione sull’individuazione di un processo che abbia reali possibilità di funzionamento; a tal proposito auspico che l’Amministrazione regionale voglia, in questo iter, attraverso una riapertura del dibattito, trarre vantaggio dalla professionalità che l’Amministrazione provinciale ha dimostrato, in questi anni, di possedere in merito alle argomentazioni in questione, consapevoli che solo attraverso un dialogo partecipato si riesca a perseguire l’interesse incondizionato dei comuni calabresi.
*Assessore provinciale all’Urbanistica e alla Pianificazione Territoriale