RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
MONASTERACE – Prosegue senza sosta l’aggressione ai patrimoni illecitamente acquisiti da parte di soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta. Su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, la Polizia di Stato ha eseguito la confisca di beni immobili e conti correnti nella disponibilità di RUGA Giuseppe Cosimo cl.’51 e degli eredi del fratello Andrea cl.’47, deceduto nel gennaio 2011, elementi ritenuti dagli inquirenti al vertice dell’omonima cosca di ‘ndrangheta storicamente operante nei Comuni di Monasterace e Stilo, ma decisamente influente anche in quelli limitrofi del versante jonico calabrese, come dimostrato nelle numerose inchieste giudiziarie che hanno fatto emergere negli anni le infiltrazioni ed i condizionamenti negli appalti pubblici delle amministrazioni comunali e nelle attività imprenditoriali della zona da parte delle organizzazioni criminali legate alle famiglie di ‘ndrangheta RUGA-METASTASIO-LOIERO-GALLACE.
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RUGA Giuseppe Cosimo annovera un passato criminale di spessore che lo ha portato al vertice della citata cosca. Dagli anni ‘70 ad oggi, infatti, è stato raggiunto da condanne definitive per gravissimi reati quali associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio, distruzione di cadavere, estorsione, ricettazione, rapina, evasione, rissa e porto abusivo di armi. Autore, altresì, di tre sequestri di persona a scopo estorsivo, compiuti tra il 1975 e il 1982, per tali fatti è stato condannato dalle autorità giudiziarie di tre diverse città: Torino, Milano e Roma.
Arrestato nell’84 dopo un lungo periodo di latitanza, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria con provvedimento di cumulo ha poi determinato la sua pena in 29 anni di reclusione, di cui 27 scontati ininterrottamente e dal 2010 ad oggi in regime di libertà vigilata.
L’odierno provvedimento riguarda, come detto, anche il patrimonio riconducibile al fratello RUGA Andrea, assassinato il 13 Gennaio 2011. Le inchieste giudiziarie che lo hanno riguardato avevano consentito di delineare il suo ruolo di vertice all’interno dell’omonima cosca di mafia, di cui all’epoca era considerato a tutti gli effetti il reggente.
Il Tribunale – Sez. Mis. Prev. di Reggio Calabria, accogliendo le risultanze delle correlate indagini patrimoniali, ha disposto la confisca di diversi beni mobili e immobili ed in particolare:
• Un fabbricato a due piani f.t. composto da quattro appartamenti, due box ed un magazzino sito in via Lupa di Monasterace;
• Un fabbricato a due piani sito in contrada Lambrosi di Monasterace;
• Un appezzamento di terreno sito in Stilo (RC) di circa 25.000 mq;
• Conti correnti.
Il valore del patrimonio complessivamente confiscato ammonta a due milioni di euro.