MONASTERACE – «È comparso su alcuni siti d’informazione on line, un comunicato inoltrato a nome di “cittadini di Monasterace” che lamentano l’offesa portata alla comunità locale dall’affermazione fatta dal segretario Bersani, durante il faccia a faccia con Renzi sulla prima rete Tv, che ha osato citare il sindaco di Pollica, Vassallo, e il sindaco di Monasterace, Marica Carmela Lanzetta. Il primo assassinato dalla criminalità organizzata e la seconda “sotto pressione e sotto ricatto dalla mafia”». Sono le parole dei piddini del circolo di Monasterace che oggi intendono intervenire in relazione alle inutili, pretestuose e perfino «infantili» lamentele, specificando che la posizione seppur espressa nel pieno diritto di chi l’ha «purtroppo formulata in spregio ad ogni elementare evidenza, di certo non rappresenta e non contiene la consapevolezza e la preoccupazione ben maturate rispetto a temi di straordinaria gravità, dall’intera comunità monasteracese. La quale per stragrandissima parte composta da gente per bene ed estranea a certa tendenza delinquenziale, ha dovuto più volte registrare l’esercizio della prevaricazione violenta e, poi, l’ancor più pericoloso spargimento della sottovalutazione». I piddini parlano quindi di un fenomeno, questo, circoscritto all’incontenibile rancore personale di competitori politici di lungo e nuovo corso che, di volta in volta e a più riprese, s’indirizza contro chiunque non si allinei alle divinazioni del capobranco, «elargite come autentiche certezze». Ma non solo, i militanti ritengono che se si trovano insopportabili le autonome valutazioni delle più alte istituzioni politiche ed investigative dello Sato, preposte ad ogni livello e per legge a indicare scenari e contesti, interpretazioni e responsabilità, altra strada non c’è che chiederne conto a chi le ha formulate, «nelle sedi appropriate, attraverso istanze dirette e concrete. E se respinte o inevase chiamando a fornire le dovute giustificazioni a chi si sottrae a tale dovere. Senza strepitare ultrasonica indignazione perché non viene raccolta la propria personale interpretazione dei fatti. Sui quali, se si hanno altre opinioni, si portino a sostegno elementi concreti, incontrovertibili e non ipotetici. Per confutare sostenibilmente, assumendosene le responsabilità, altre diverse interpretazioni. Certamente ben più tecnicamente ed istituzionalmente autorevoli. Diversamente si raffreddino i toni, se si ha ancora il senso di responsabilità di non giocare con il fuoco e di non introdurre veleni e sfiducia diffusa. Soprattutto nelle giovani generazioni», infine «per le dignità personali dei protagonisti di polemiche d’inutile consistenza ormai temiamo non ci sia più speranza di recuperare il valore: sono state da tempo purtroppo definitivamente consegnate nell’angolo più remoto delle coscienze. Che ci sembrano interessate a trovar pace, solo nell’annientamento dell’avversario prescelto. Ci preme infine ringraziare i nostri compagni di partito, l’onorevole Pierluigi Bersani e il Sindaco Matteo Renzi, impegnati nel ballottaggio, per aver voluto, insieme, riservare nel loro confronto programmatico televisivo e non solo, la doverosa attenzione e considerazione della sicurezza delle comunità locali di territori a rischio e di chi le rappresenta istituzionalmente. Chiunque siano».
SIMONA ANSANI