di Gianluca Albanese
SIDERNO – Il Pubblico Ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria Antonio De Bernardo ha presentato appello contro la sentenza emessa dal Gup Domenico Santoro che lo scorso 20 gennaio, nell’ambito del processo “Morsa sugli appalti pubblici” celebrato con rito abbreviato, ha assolto in primo grado l’ex presidente del consiglio comunale di Siderno Antonio Macrì.
Lo scrive Simona Musco sul sito www.zoomsud.it.
In quella circostanza furono assolti anche Salvatore Aquino, Antonio Filippone, Antonio Commisso, Domenico Papandrea, Ilario Iacopetta, Mario Giorgio Iacopetta, Daniele Cosimo Tassone e Marco Tassone, «accusati – scrive Musco – di associazione mafiosa e che ora il magistrato vuole riportare davanti ad un giudice».
Tornando all’imputato più conosciuto, ovvero Antonio Macrì, il Gup Santoro si pronunciò per l’assoluzione perché ritenne che fosse solo «Psicologicamente assoggettato alla cosca Commisso», mentre il Pm de Bernardo ritiene che le scelte politiche di Macrì (che non si candidò alle elezioni regionali del 2010 dopo non aver ottenuto il “placet” del boss Giuseppe Commisso classe ’47, detto “il mastro”) «sono concordate con i vertici dell’associazione criminale e si sposano perfettamente con gli interessi dell’organizzazione».