di Redazione
LOCRI – Con una missiva trasmessa alla Muraca Srl, alla prefettura di Reggio Calabria e al Comune di Locri, il coordinatore provinciale Slai Cobas, Nazzareno Piperno, ha comunicato lo stato di agitazione dei lavoratori, a causa del mancato pagamento delle retribuzioni a loro spettanti.
“In nome e per conto dei lavoratori, nostri assistiti, dipendenti di tale società operanti nel Comune di Locri – si legge nella missiva – con la presente la scrivente organizzazione sindacale proclama lo stato di agitazione, in vista della successiva proclamazione dello sciopero nelle forme e nei modi di legge” .
“Le ragioni di tale protesta – spiega il coordinatore provinciale Slai Cobas, Nazzareno Piperno – sono da ravvisarsi nel sistematico ritardo nel pagamento delle retribuzioni da parte della società datrice, a sua volta nascente dal ritardo nella corresponsione del canone da parte della Stazione appaltante con i lavoratori che, ad oggi, accreditano ancora lo stipendio della mensilità di febbraio 2023 cui il prossimo lº aprile si aggiungerà quella del mese di marzo 2023 visto e considerato che, per come da sempre sostenuto da parte della scrivente O.S., il pagamento della retribuzione matura allo scadere del mese di riferimento con possibilltà per l’azienda di provvedere entro il 15 del mese successivo (art. 3O CCNL Fise); termine questo da considerarsi non quale data inziale da cui decorre il diritto al pagamento ma quale data ultima entro cui provvedere per non incorrere nel pagamento degli interessi da parte aziendale nella misura che è la stessa norma pattizia a prevedere e quantificare”.
“Ciò chiarito – continua Piperno – l’odierna protesta nasce dalla particolare situazione del cantiere di Locri che riesce a distinguersi in negativo nel contesto di un territorio dove pure non mancano altre criticità. I lavoratori addetti al cantiere infatti sono costretti, loro malgrado, a convivere con uno stato di endemica incertezza non sapendo mai se e quando saranno pagati. Incertezza che oltre a rappresentare una grave illegittimità, costituisce anche una fonte di disagio psicologico e fisico che riverbera i suoi effetti sulla vita quotidiana degli stessi e delle loro famiglie, che si trovano nell’impossibilità assoluta di poter programmare anche la minima spese oltre che a far fronte alla varie necessità quotidiane.Incertezza che risulta oggi aggravata dalla possibilità di dover trascorrere senza mezzi e senza risorse le ormai prossime festività pasquali; possibilità che diviene più concreta per ogni giorno di ritardo in più che ci avvicina alla Pasqua che tutti, ma non evidentemente i lavoratori del cantiere di Locri, festeggeranno il prossimo 9 aprile.Tale realtà, nel tentativo di porre riparo alla difficile situazione economica dei lavoratori, ci impone non solo di intraprendere l’odierna protesta ma anche, in ragione dell’impossibilità di giungere allo sciopero in tempi brevi per le fasce di rispetto previste dalla legge alla luce dell’approssimarsi delle festività pasquali, ma anche di presentare le richieste di intervento sostitutivo della Stazione Appaltante -ex art. 50 D.Leg.vo n. 50/2016 e s.m.i. Richieste che, come ci auguriamo ,il Comune di Locri abbia finalmente compreso, essere unvero e proprio obbligo giuridico e non una mera facoltà dell’Amministrazione”.
“Rilievo questo che si rende necessario – conclude Piperno nella missiva – anche al fine di essere portato a conoscenza della spettabile prefettura di Reggio Calabria, alla luce dell’assoluta indifferenza da parte del Comune di Locri delle precedenti richieste di intervento sostitutivo, rimaste tutte senza riscontro alcuno. Atteggiamento questo che ovviamente andremo a far valere, per l’accertamento delle relative responsabilità, presso trutte le competenti sedi giudiziarie. Ai fini dell’esperimento delle procedure preventive di raffreddamento e di conciliazione, previste dalla L. n. 146/90, la presente richiesta viene inviata alle Direzioni aziendali per il seguito di competenza, rimanendo in attesa delle convocazioni delle R.S.A. (o R.S.U.) o, in alternativa, delle organizzazioni sindacali, per l’esame dei motivi della controversia e con riserva di proclamazione dello sciopero nelle forme e nei termini di legge”.