LOCRI – Una brochure pieghevole con una breve descrizione dei parchi archeologici di Locri (Epizefiri) e Monastarace (Kaulon) (in italiano e in inglese) e le informazioni basilari sugli stessi: recapiti telefonici e di posta elettronica, orari di apertura e di chiusura.
Un’idea semplice in una terra ricca di storia e cultura, ma alla quale fino a ieri non aveva mai pensato nessuno.
Per fortuna, grazie all’iniziativa dell’Archeoclub – sede di Locri, in collaborazione col MiBACT, ora è realtà, e già da oggi viene distribuita nelle strutture ricettive e nei principali punti di ritrovo del comprensorio, al fine di offrire ai visitatori (ma anche ai residenti più distratti) uno strumento ideale per raggiungere i due musei del comprensorio.
I suoi contenuti sono stati esposti nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo nella tarda mattinata di oggi nella sede del parco archeologico di Locri Epizefiri.
Presenti il presidente dell’Archeoclub di Locri, Nicola Monteleone, la direttrice dei musei di Locri e Monasterace Rossella Agostino, il sindaco di Monasterace Cesare De Leo e l’assessore comunale al ramo Maria Scala Marchione, sempre di Monasterace.
Assenti, benché invitati, gli amministratori comunali di Locri. Ma di questo tratteremo in un articolo a parte.
Dopo qualche minuto sono altresì giunti l’assessore alla Cultura del Comune di Siderno Ercole Macrì e l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Federica Roccisano.
La brochure (la cui fotografia e grafica sono state curate da Paola Mafrici, coi testi di Rossella Agostino e le traduzioni di Stefano Ciurleo) faceva bella mostra di sé al tavolo dei relatori e in ogni posto della folta platea, nonostante i 37° di temperatura.
La direttrice Agostino l’ha definita «Un ottimo lavoro, testimonianza della meritoria attività svolta dall’Archeoclub in questi mesi»; idem il sindaco di Monasterace De Leo, che a proposito dell’abbinamento tra i parchi archeologici di Locri e di Monasterace ha ammesso che «Giova soprattutto al secondo, visto che il museo di Locri è molto più conosciuto» e, dopo aver lodato il formato semplice e facilmente fruibile della brochure, ha invitato amministratori e operatori turistici «a darci una mano – ha detto De Leo – nella sua diffusione».
Gli ha fatto eco l’assessore Marchione, tarantina di origine ma calabrese di adozione dopo i 23 anni trascorsi dalle nostre parti, che ha invitato a sviluppare gli scambi culturali col museo di Taranto, evidenziando altresì la necessità «Di fare rete, a tutti i livelli, per la diffusione dei nostri tesori archeologici».
Dopo aver ringraziato tutti quelli che hanno contribuito a realizzare la brochure, Nicola Monteleone ha aggiunto che «Ancora una volta, i progetti dell’Archeoclub prendono forma», prima di passare la parola alla grafica Paola Mafrici, che da socio Archeoclub ha sottolineato i contenuti della stessa, aggiungendo che «L’abbiamo realizzata con sacrifici personali e in maniera disinteressata, perché crediamo ancora nello sviluppo economico e turistico di questa terra che troppo spesso appare dimenticata dagli uomini e da Dio».
L’assessore regionale Federica Roccisano ha esordito dicendo che «Tenevo molto a questo appuntamento per dare un’ulteriore segnale di vicinanza al mondo della cultura e dell’archeologia della Locride. Non ci dobbiamo inventare niente nella nostra terra, perché c’è già tutto. Serve solo – ha spiegato – maggiore amore di ognuno di noi per la propria terra. Lo stesso presidente Oliverio, proprio ieri, ha chiesto al MiBact il riconoscimento della Magna Grecia come patrimonio dell’Unesco. Ma ancor prima delle istituzioni – ha continuato – vorrei che fossero i cittadini a fare la propria parte, iniziando ad accompagnare i propri parenti e amici che vengono a passare le vacanze qui, anche al museo e non solo alle sagre. La Regione Calabria – ha concluso – favorisce la creazione di cooperative per fornire servizi turistici ai fruitori dei patrimoni culturali, e ci sono esempi assai positivi nel Vibonese».
A questo punto, la direttrice Agostino ha fornito alcuni numeri sui flussi di visitatori: «Sono discontinui, anche se – ha detto – da gennaio ad aprile abbiamo registrato 13.000 ingressi e non sono pochi per il museo di Locri», aggiungendo che però «Mancano servizi basilari, come una navetta capace di accompagnare chi non vuole usare l’auto per i propri spostamenti dal centro di Locri a qui, e anche la Città Metropolitana deve fare la propria parte».
Quanto basta per dare la stura a un dibattito sulle carenze infrastrutturali, con Maria Carmela Monteleone dell’associazione Ferrovia Jonica Bene Comune che ha ricordato la battaglia per realizzare una linea tratteggiata della mezzeria nella strada, all’altezza del museo di Locri, mentre l’assessore Ercole Macrì ha invitato i presenti a «Rivisitare la Magna Grecia con l’occhio ribelle di Ferlinghetti, che potrebbe essere una nuova attrazione».
E se la direttrice Agostino ha evidenziato come «Le recenti norme introdotte dal MIbact hanno creato solo caos, togliendo autonomia di spesa ai musei come i nostri», un’insegnante di Locri trapiantata al Nord ha raccontato la propria esperienza negativa avuta coi ragazzi dell’allora “ForEver” quando organizzava visite guidate di studenti meridionali a Locri, con Emanuele Capogreco (attuale coordinatore cittadino di Sinistra Italiana) che ha risposto che «L’altra associazione “Giovani per la Locride” aveva un atteggiamento diverso, tanto è vero che molti dei suoi attivisti sono poi confluiti nell’Archeoclub».
Valentina Femia, dal canto suo, ha proposto di sensibilizzare i giovanissimi sull’importanza dei tesori archeologici locridei, partendo alla lettura dei libri di Adele Cambria «La più grande giornalista italiana – ha detto – insieme a Oriana Fallaci e Camilla Cederna».
Prima del congedo, Nicola Monteleone ha ricordato che «La brochure è stata realizzata coi contributi volontari raccolti durante una cena sociale e con gli sponsor».
Eccola: