R. & P.
Il 31 agosto, presso il Museo Archeologico dell’Antica Kaulon Monasterace avrà luogo l’inau- gurazione di Zeroottouno. Chista è a terra mia nell’ambito del progetto Ceilings, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e finanziato dalla Regione Calabria, alla presenza della direttrice del Museo Rossella Agostino, dei responsabili della cooperativa Vivi Kaulon, del curatore del progetto Simona Caramia e di Zeroottouno (Giuseppe Guerrisi e Davide Negro).
Il duo artistico calabrese mette in luce l’intensificata attività di antropizzazione dei luoghi. La loro ricerca si sofferma sugli interventi umani che hanno comportato la progressiva riduzione della biodiversità, delle alterazioni climatiche e paesaggistiche, evidenziando come il proces- so di evoluzione abbia causato una crisi ecosistemica. Gli artisti denunciano i limiti del pensiero astratto, che ha portato a definire le aree verdi alla stregua di porzioni frammentate di realtà,
gli artisti mettono in luce la trama dell’esistenza, giacché tutto è collegato ad ogni altra cosa. Il loro fare si fonda sulla possibilità di ristabilire un contatto intimo con se stessi e con le proprie radici identitarie, a partire dalla negoziazione del rapporto con il non-umano. Eterna fonte di verità, la Natura e la conseguente restituzione ad essa sono il fulcro teorico della messa in opera di Zeroottonuo. In una simile ricerca gioca un ruolo forza l’identità calabrese, dunque la posizione geografica, che permette di parlare di geografia dell’arte o di geografia emozionale, quale approccio di studio pre-scientifico, caratterizzato dalla percezione, soggettiva ed emotiva, che evoca negli individui che fruiscono occasionalmente o vivono stabilmente un determinato luogo. L’opera permanente, realizzata ad hoc per il Museo Archeologico di Monasterace, racconta la Calabria attraverso una voce narrante, che invita a compiere un processo di cono- scenza ed auto-consapevolezza, che si esplicano in azione, riflessione e successiva meditazione. Emerge così un fitto accumularsi di segni, materiali e simbolici, che sembrano voler afferrare la complessità e le controversie di questa Regione, avvolgendone i luoghi in un forte intrico emozionale.
Chista è a terra mia è parte integrante di Ceilings, progetto che mira convogliare in un’unica rete, progressivamente, i musei della Calabria, attraverso una serie di interventi permanenti di arte contemporanea e di attività laboratoriali. Il progetto vanta un accordo di valorizzazione con il Polo Museale della Calabria, con il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide di Sibari, il Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia, il Museo Archeologico Nazionale di Monasterace, nonché il patrocinio di Provincia di Catanzaro, Comune di Catanzaro – Asses- sorato alla Cultura di Catanzaro, Fondazione Rocco Guglielmo di Catanzaro, Museo MARCA di Catanzaro, Di.Co. – Servizi Museali MARCA di Catanzaro, Comune di Cropani, Comune di Tiriolo, Comune di Cosenza, Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, Cooperativa ViviKau- lon.