BOVALINO – Le buone abitudini, si sa, si prendono da piccoli. Anzi, in alcuni casi, prima di nascere. Il progetto “Nati per leggere”, nato da qualche anno sulla scorta di esperienze analoghe fatte nei Paesi anglosassoni, intende sensibilizzare i genitori all’importanza della lettura per i più piccini, un’abitudine da prendere quando ancora il bimbo è nel grembo materno.
Se n’è discusso sabato pomeriggio nei locali del sistema bibliotecario di Bovalino, durante un incontro assai partecipato, in cui un folto pubblico, composto in prevalenza da giovani coppie, ha ascoltato con grande attenzione le relazioni e ha interagito con i brillanti esperti che hanno esposto l’importanza del progetto, sotto i più disparati aspetti.
Dopo i saluti del direttore del sistema bibliotecario, Totò Bova, ha introdotto i lavori la psicologa e psicoterapeuta Sandra Polimeno, coordinatrice del consultorio familiare di Bovalino, che da anni svolge un gran lavoro di sensibilizzazione dei giovani genitori “Un lavoro di squadra” – ha precisato – prima di introdurre il tema della serata, ovvero “Festeggiamo il Natale leggendo”, nell’ambito del progetto “Nati per leggere”.
“Il bambino – ha esordito la Polimeno – inizia a sentire già al quarto mese di gestazione, e la lettura è un suo diritto, che rafforza il legame affettivo coi genitori e ne migliora il rendimento scolastico. Il progetto “Nati per leggere” – ha proseguito – coinvolge tutto il mondo che ruota attorno al bambino” prima di dare lettura, con la voce rotta dall’emozione, di una lettera che una giovane mamma rivolge al figlio maschio per educarlo al rispetto di genere.
Per la neonatologa Claudia Laghi, che ha esposto il progetto “Nati per leggere” “La lettura è prima di tutto un gesto d’amore” e ha ricordato gli albori dei progetti americani e inglesi, iniziati con la semplice messa a disposizione di libri nelle sale d’attesa degli ospedali.
Quindi, è stata la volta del pediatra dell’ospedale di Locri Tito Squillaci, bravo a spiegare tutte le evidenze scientifiche che dimostrano che leggere fa bene. Non prima, però, di aver spiegato che “Dobbiamo leggere ai bambini ed educarli a leggere, per cambiare in meglio la società, che sarà più matura e benestante se cresceranno i livelli di lettura e scolarizzazione, come evidenze scientifiche dimostrano la correlazione tra il PIL e l’attenzione alla lettura”.
Già, le evidenze scientifiche… Squillaci ha spiegato come si sviluppano le sinapsi celebrali “Con un interscambio costante tra il bimbo e i genitori, che migliora attraverso la lettura, ma anche imparando una seconda lingua o, addirittura, il dialetto. Più parole si ascoltano – ha detto – e più parole si conoscono”.
L’altro pediatra presente al tavolo dei relatori, Domenico Capomolla, ha spiegato, invece, “come si legge”, ovvero il modo migliore per avvicinare i bambini alla lettura, a cominciare dai primi mesi di vita, suggerendo il tipo di letture adatte a ogni età, “senza mai dimenticare – ha chiarito – che per il bambino l’apprendimento migliora molto quando si diverte”.
Alla fine dell’incontro, che ha coinvolto e appassionato tutti i presenti, è emersa una maggiore consapevolezza del ruolo del genitore, in tutti i suoi molteplici aspetti.
Per chi volesse approfondire la tematica, suggeriamo di consultare il sito internet www.natiperleggere.it
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