Raffaele Falbo è stato rinviato a giudizio perché risponda del reato di concussione, aggravata dalla volontà di agevolare i sodali della cosca di ‘ndrangheta di Cirò, un’accusa che si è palesata all’indomani della presentata denuncia da parte di un imprenditore risultante essere titolare della società avente in appalto la manutenzione dell’impianto di depurazione comunale.
di Antonio Baldari
Commissione d’accesso agli atti insediata quest’oggi al Comune di Melissa, nella provincia di Crotone. È quanto si è registrato nella giornata odierna, a seguito della disposizione del prefetto di Crotone, la dottoressa Franca Ferraro, onde accertare eventuali infiltrazioni mafiose nell’ente a seguito del coinvolgimento del sindaco di Melissa, Raffaele Falbo, in una vicenda giudiziaria.
Ed invero, Falbo è stato rinviato a giudizio perché risponda del reato di concussione, aggravata dalla volontà di agevolare i sodali della cosca di ‘ndrangheta di Cirò, un’accusa che si è palesata all’indomani della presentata denuncia da parte di un imprenditore risultante essere titolare della società “Gost” di Assisi, la quale aveva in appalto la manutenzione dell’impianto di depurazione comunale, ancorché lo stipulato contratto con detta società fosse in seguito rescisso per tutta una serie di inadempienze dal Comune di Melissa. Stante quanto affermato dal suddetto imprenditore “abusando della sua qualità e dei suoi poteri”, attraverso una serie di telefonate, il sindaco Falbo avrebbe costretto lo stesso imprenditore ad assumere “con urgenza”, e a tempo indeterminato, il figlio di un uomo che risulterebbe affiliato alla cosca di ‘ndrangheta Farao-Marincola di Cirò.
Il processo si aprirà giovedì prossimo, 16 novembre, al Tribunale di Crotone.