di Redazione
LOCRI- Ha suscitato clamore, come prevedibile, la deliberazione numero 747 del 4 settembre scorso, con cui il commissario straordinario dell’ASP di Reggio Calabria, Francesco Sarica, ha annullato in autotutela le deliberazioni n° 615, 616, 617, 618, 619, 620 dello scorso 5 agosto, con le quali erano stati conferiti gli incarichi di direttore delle strutture complesse dell’area Professionale, Tecnica e Amministrativa dell’Azienda Sanitaria reggina. Ad intervenire nel dibattito è il Partito democratico della Locride che con un duro comunicato esprime tutto il suo disappunto verso la gestione commissariale della sanità che starebbe “affossando” l’ospedale di Locri arrivando a privare un’intera area del diritto alla salute ed all’assistenza medica.
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Di seguito la nota diffusa in data odierna
Prendiamo atto dell’ennesima, spiacevole e poco edificante vicenda che ha visto protagonista l’attuale Commissario Straordinario all’ASP di Reggio Calabria, dott. Francesco Sarica, costretto a “procedere senza indugio”, all’annullamento in autotutela delle deliberazioni nn.615-616-617-618-619-620 del 5 agosto scorso.
Il Sub Commissario Regionale per il piano di rientro,infatti, con nota del 2 settembre 2014, in modo esplicito e perentorio, ha invitato il dott. Sarica ad annullare gli atti con i quali erano state distribuite le nomine dei Direttori di struttura Complessa delle aree professionale, tecnica ed amministrativa dell’ASP di Reggio Calabria.
Tali nomine, non solo risultavano essere in netto contrasto con le disposizioni vigenti in materia di blocco del tourn over del personale del Servizio Sanitario, ma si traducevano anche in un illegittimo ed ingiustificato aumento degli oneri per le spese del personale.
Aumento, tra l’altro, mai autorizzato né autorizzabile, in base all’attuale assetto di bilancio dell’Azienda Provinciale.
Il Partito Democratico della Locride, come già aveva fatto in altre occasioni, evidenzia come questa gestione commissariale si sia contraddistinta per la palese illogicità ed antieconomicità di decisioni che, progressivamente ma inesorabilmente, stanno di fatto demolendo sia l’Ospedale di Locri sia gli altri presidi sanitari, arrivando a privare un’intera area del diritto alla salute ed all’assistenza sanitaria.
Alla luce di questo ulteriore, gravissimo episodio di cattiva gestione della Cosa Pubblica, oltre ad un palese fallimento politico e gestionale, constatiamo amaramente come il centro destra, anche di fronte ad una crisi senza precedenti del settore sanitario, continui ad intendere questo vitale e delicato comparto, come un mero strumento per gestire e consolidare la propria struttura di consenso e di potere, tra l’altro, con una logica che, oltre che oggettivamente deprecabile, si rivela ormai anacronistica e non più sostenibile.
Francamente troviamo sconcertante che in una zona dove si chiudono reparti, si ridimensionano uffici e si riducono i già pochi servizi per la massa dei cittadini utenti della sanità, sempre più costretti all’emigrazione sanitaria endo ed extraregionale, in vista delle elezioni regionali, il centro destra non trovi miglior modo di utilizzare i pochi fondi (tra l’altro neppure disponibili), se non per aumentare la spesa per i dirigenti.
Oggi, più che mai, la Calabria ha bisogno di un piano sanitario serio e credibile e, soprattutto, di un progetto sia a breve che a lunga scadenza, che ripensi completamente la sanità, mettendo al centro delle decisioni e dei processi il cittadino e l’ammalato.
Oggi, più che mai, diventa fondamentale mandare al governo chi ha le capacità ed il coraggio di portare avanti un progetto di una sanità da rendere meno costosa, non solo attraverso i tagli lineari, ma anche e soprattutto attraverso un servizio più efficiente in termini di tempi e qualità, che riduca quel triste fenomeno dell’emigrazione sanitaria, che, nei numeri, si rivela terribilmente costoso sia per i calabresi che per le casse regionali.
Dal radicale cambiamento delle politiche sanitarie, comincerà la nuova Calabria.
Il Partito Democratico della Locride