RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
BOVALINO – Il Movimento Politico Culturale Nova Bovalino, vuole porre all’attenzione del Sindaco e di tutti i Consiglieri Comunali alcune considerazioni per essere eventualmente raccolte in un ordine del giorno da trattare alla prossima riunione del civico consesso, vista l’urgenza e la gravità della problematica che si andrà ad esporre.
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Leggendo i dati ISTAT relativi al consumo di acqua potabile sull’intero territorio nazionale, emerge quanto segue:
a) sono erogate in media 92,5 mc di acqua potabile per abitante (tale valore è costituito dall’acqua consumata misurata ai contatori dei singoli utenti e dalla stima dell’acqua non misurata, ma consumata per diversi usi: luoghi pubblici, fontane, innaffiamento di verde pubblico ecc.);
b) Il consumo pro-capite di acqua per uso domestico a livello nazionale è di 68 mc;
c) A livello nazionale la dispersione di acqua potabile è pari al 47%, in Calabria la percentuale arriva al 50%, dispersione dovuta per due ordini di ragioni, la necessità di garantire una continuità di afflusso nelle condutture e la perdita delle medesime condutture.
Abbiamo voluto trasferire questi dati alla nostra realtà comunale, prendendo in esame l’anno 2007, quando la popolazione di Bovalino censita al 31.12.2007 era di 8.555 abitanti:
– Acqua potabile erogata per abitante (media ISTAT) mc 92, 5 x (abitanti) 8.555 = Tot. mc 791.337
– Acqua misurata al contatore (media istat) mc 68 x 8.555 (abitanti) = Tot. mc 581.740
– Acqua misurata al contatore dei cittadini di Bovalino mc 455.000
– Dispersione 50% su mc 791.337×50%= Tot. mc 395.668
– Totale complessivo da erogare mc 1.187.005
Quindi, il Comune di Bovalino considerata la popolazione presente sul territorio nell’anno 2007, nella peggiore delle ipotesi, avrebbe dovuto consumare secondo una media ponderata (consumo medio mc 791.337 + 395.668 50% di dispersione) mc 1.187.005 di acqua potabile e, nella migliore delle ipotesi, senza alcuno spreco mc 872.610 (mc 581.740 x 50%).
Dalla documentazione rilasciata dagli uffici comunali emerge un dato a dire poco aberrante: Sorical Spa ha erogato nell’anno 2007 mc 2.689.592 (duemilioniseicentoottantanovemila/592) più del 150% rispetto alla media ponderata presunta. Sempre dai dati comunali relativamente l’anno 2007 (dati che sono pressoché identici e più gravosi negli anni successivi), l’acqua misurata al contatore complessivamente è pari a mc 455.000.
Pertanto, secondo un semplice dato matematico, tenendo conto dei dati ISTAT nazionali e regionali, il consumo complessivo della fornitura di acqua potabile per i cittadini di Bovalino nell’anno 2007 (considerando una dispersione del 50% giusta media regionale) doveva ammontare a mc 1.187,005, dato che moltiplicato x € 0.31 (prezzo di vendita ai comuni dell’acqua al mc applicato da Sorical nel 2007) ci da il risultato di € 367.971,55, che è il costo complessivo di acqua potabile consumato, mentre agli atti del Comune di Bovalino risulta che Sorical Spa nell’anno 2007 ha fatturato l’importo di € 847.033,19 con una maggiorazione di ben € 520.000,00, somma che divisa pro-capite (8.555), grava su ogni cittadino per € 60,78 annui.
Questo è solo un primo dato, assolutamente allarmante se moltiplicato per gli ultimi dieci anni, perché prova una richiesta indebita da parte di Sorical Spa di almeno 5.000.000,00 di euro; a contrario se il dato della Sorical Spa è corretto (circostanza inverosimile) l’errore va ricercato nella dispersione, ciò significa che il Comune di Bovalino ha uno spreco annuo di acqua potabile del 250% (una voragine) a fronte del 50% della media regionale (per ricevere un litro di acqua disperdiamo 2 litri e mezzo).
Ma vi è di più, la Regione Calabria il 13 giugno 2003 ha assegnato a Sorical Spa gli acquedotti regionali, con un prezzo di partenza delle forniture idriche fissato a metro cubo il 15 dicembre 2000, pari a 286,04 lire per acque erogate a gravità e a 468,75 lire, per acque erogate per sollevamento e/o potabilizzate. I rispettivi controvalori da lira in euro sono stati fissati erroneamente in convenzione, rispettivamente, in 0,15 e 0,25, mentre i risultati esatti, sono 0,1477 euro, per l’acqua erogata a gravità invece di 0,15 e di 0.242 euro al metro cubo, invece di 0,25.
Le suddette circostanze sono state accertate dalla Corte dei Conti calabrese che ha reso pubblica la relazione del 5 dicembre 2011, con la quale ha evidenziato: “ “I valori di tariffa indicati nella convenzione del 2003 scontano un errore di arrotondamento della conversione dalla lira all’euro .. la tariffa ha registrato pertanto un aumento immediato per l’acqua fornita a “gravità” dell’1,5386% e per quella fornita “per sollevamento” del 3,2678% … Occorre evidenziare che le predette differenze, sia pure di pochi centesimi rispetto al valore unitario della tariffa, rapportati ai volumi di metri cubi erogati annualmente dalla società Sorical, determinano diversi milioni di euro di maggiore fatturato”.
Ciò posto, il secondo problema sul punto è questo arrotondamento palesemente illegittimo che comporta un aumento considerevole degli importi pagati a Sorical dal Comune di Bovalino.
Ancora, l’art. 13 L. n. 36/94, recante “Disposizioni in materia di risorse idriche”, prevedeva l’elaborazione di un “metodo normalizzato” per la determinazione della tariffa del servizio idrico e nell’attesa di determinare il suddetto metodo la L. n. 172/95 stabiliva che il compito di fissare i criteri per l’adeguamento tariffario spettava al CIPE, mentre gli adeguamenti tariffari erano di competenza esclusiva del legislatore statale. Nella convenzione stipulata tra la Regione Calabria e Sorical all’art. 8 si legge che la tariffa determinata secondo il “metodo normalizzato” può essere applicata a partire dal 6° anno di gestione.
La gestione della SoRiCal ha avuto inizio il 1° novembre 2004 e, quindi, in base alla normativa vigente in materia, riassunta in precedenza, non sarebbe potuto essere applicato alcun adeguamento tariffario, con decorrenza anteriore al 26 marzo 2009, delle tariffe fissate nella Convenzione. Invece, SoRiCal S.p.A., ha disposto subito aumenti delle tariffe che al 31 dicembre 2008 hanno raggiunto importi superiori al 20% con richiesta di maggiori importi da parte di SoRiCal ai Comuni della Calabria quantificabili in milioni di euro.
Sul punto, la Corte dei Conti della Calabria con deliberazione n. 388 del 30/06/10, richiamando le pronunce della Corte Costituzionale (sentenze n. 29/2010 e n. 142/2010), ha ribadito che “la disciplina della tariffa del servizio idrico integrato è ascrivibile alla tutela dell’ambiente e alla tutela della concorrenza, materia di competenza legislativa esclusiva dello Stato ed è precluso al legislatore regionale intervenire nel settore, con una disciplina difforme da quella statale”. Sempre la Corte dei Conti nella predetta sentenza ha individuato la “metodologia CIPE” per l’individuazione della tariffa da applicare e, sugli adeguamenti tariffari operati in Calabria, ha statuito: “va escluso che la determinazione della tariffa possa avvenire con modalità diverse da quelle indicate dai competenti organi statali o che, addirittura, possa essere rimessa ad un’unilaterale determinazione del gestore unico regionale”.
Conseguentemente, tutti gli aumenti delle tariffe effettuati con delibere regionali sono da considerare palesemente illegittime e, quindi, il Comune di Bovalino ha fatto fronte ad esborsi non dovuti, facendoli pesare sulle tasche dei cittadini.
In questi giorni i messi comunali stanno procedendo a notificare fatture per la fornitura di acqua potabile e ingiunzioni fiscali per il servizio idrico integrato per diversi anni di riferimento, portanti importi oltremodo gravosi che potrebbero essere rivisti alla luce della fondatezza delle superiori considerazioni.
Per le ragioni sopra esposte, Nova Bovalino, invita tutti i Consiglieri Comunali a portare i suddetti argomenti alla prossima riunione consigliare, al fine di pervenire alle dovute determinazioni e conclusioni in ordine ad un’eventuale azione legale nei confronti di Sorical Spa e in ordine alla deliberazione sul punto di eventuali atti d’indirizzo nei confronti della Giunta Comunale e dei Responsabili dei Servizi.
Tutto questo fermo restando che l’Amministrazione Comunale nel redigere il famigerato “Piano di Rientro” non ha inserito il debito con la Sorical che ammonta a più di tre milioni di euro e da solo – se rilevato e non azzerato – vale il dissesto finanziario.