di Simona Ansani
STILO – Il primo giorno di scuola è sempre ricco di emozioni perché c’è chi per la prima volta varca la soglia di un nuovo istituto, nuova classe, amici da scoprire, o materie da conoscere e da appassionare nel corso del proprio percorso di studi. Emozioni che non investono solo gli alunni, piccoli o grandi che siano, ma anche i genitori alle prese con un percorso che si augurano sia in discesa e mai in salita.
Ma per Giorgio invece le difficoltà sono iniziate proprio con il suo primo giorno di scuola, anzi anche qualche giorno prima, quando la sua mamma ha scoperto che quest’anno per lui non ci sarà il professore che lo ha accompagnato in prima media, ma bensì un nuovo docente nominato fra i tanti. Giorgio, ragazzo autistico, si ritrova dunque a dover ricominciare tutto daccapo, a confrontarsi con una realtà umana e professionale che probabilmente lo spaventeranno, lo porteranno forse a chiudersi ancora di più nel suo mondo, in un mondo dove pochi possono entrare, dove i genitori dei bambini e dei ragazzi autistici conoscono bene. La chiave di accesso non è disponibile a tutti.
<<Giorgio è affetto da una forma di autismo grave – ci racconta Rosaria, la mamma – ha 12 anni e quest’anno frequenta la seconda media del plesso di Stilo dell’IC Monasterace. Lo scorso anno il suo professore è riuscito in modo diligente a creare un rapporto empatico. A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno siamo stati informati che il professore è stato destinato in un’altra sede. La prima sensazione che abbiamo provato è stata di sconforto, verso un sistema che non ci supporta e sembra non curante di ciò che sono le necessità di bambini speciali>>.
Dunque, anno nuovo problemi vecchi, in barba a quelle che sono le difficoltà delle famiglie che già lottano quotidianamente anche con le cose più elementari da risolvere, perché i loro figli da soli senza un sostegno continuo non possono farcela. Certo, la dirigente scolastica di Giorgio, la dottoressa Gioconda Saraco, si è resa disponibile a seguire la vicenda assicurando che anche quest’anno ci sia la stessa sensibilità da parte del professore che affiancherà il ragazz0, assicurandosi che sia affiancato da un insegnate maschio. Intanto Giorgio oggi avrà sorriso poco, chiudendosi forse ancora una volta nel suo mondo, senza capire perché le istituzioni a volte non guardano il mondo con i loro occhi.