Palazzo Montecitorio ha pronunciato il primo “Sì” al nuovo complesso di norme che regoleranno la vita degli Italiani in materia di sicurezza stradale; non proprio una maggioranza schiacciante è arrivata dai deputati della Repubblica, che ha visto 163 voti favorevoli e 107 contrari, ma tanto è bastato per licenziare il provvedimento che ora passa a Palazzo Madama.
di Antonio Baldari (foto fonte vanityfair.it)
Semaforo verde, manco a dirlo!, per la riforma del Codice della Strada. La Camera dei Deputati ha pronunciato il primo “Sì” al nuovo complesso di norme che regoleranno la vita degli Italiani in materia di sicurezza stradale; non proprio una maggioranza schiacciante è arrivata da Montecitorio, che ha visto 163 voti favorevoli e 107 contrari, ma tanto è bastato per licenziare il provvedimento che ora passa al Senato.
Immaginando che occorra molto tempo prima che entrino in vigore le norme modificate dagli onorevoli deputati, con palazzo Madama che potrà fare altrettanto, cambiando ciò che riterrà opportuno, e, in tal caso, sarà necessario un ulteriore passaggio alla Camera; ad ogni buon conto, entrando nel dettaglio delle principali novità approvate dall’assemblea di palazzo Montecitorio, tra le altre ci sono le seguenti qui di seguito elencate: Uso del cellulare alla guida: attualmente l’uso del telefono alla guida prevede una multa di 165 euro – 115,50 con lo sconto – e la perdita di cinque punti della patente; alla seconda violazione in un biennio, la sanzione è identica ma scompare la possibilità di pagare con lo sconto, è confermata la perdita di cinque punti ed è prevista la sospensione della patente da uno a tre mesi: con la riforma, invece, alla prima violazione la multa salirà a 250 euro con una sospensione della patente compresa tra 15 giorni e due mesi e la perdita di cinque punti, mentre alla seconda violazione la multa salirà a 350 euro e i punti decurtati diventeranno 10, venendo confermata la sospensione della patente da uno a tre mesi.
L’uso del cellulare alla guida è inserito anche tra le violazioni che prevedono la mini sospensione automatica, e dunque senza l’intervento del prefetto, della patente alla prima violazione per i conducenti con meno di venti punti sulla patente. Monopattini elettrici: tutti i mezzi dovranno essere dotati di una sorta di targhino, i conducenti dovranno essere assicurati per la responsabilità civile e il casco, attualmente obbligatorio solo per i minorenni, lo diventerà per tutti; in più, divieto assoluto di circolazione contromano, che è ora consentito nelle strade con doppio senso ciclabile, e circolazione solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h. Per quanto riguarda i monopattini in sharing, il gestore del servizio dovrà installare sistemi automatici che ne impediscano il funzionamento al di fuori delle aree della città in cui ne è consentita la circolazione.
Neopatentati: salirà da uno a tre anni il divieto di guida degli autoveicoli detti – a torto – “potenti” per i titolari di patente B, ma si semplifica lo schema attuale e si prevedono limiti più alti: 75 kW/t di potenza specifica massima, adesso sono 55 per le auto con motore termico e 65 per Bev e Phev, e 105 kW di potenza massima, ora sono 70. Naturalmente la novità si applicherà solo alle patenti conseguite dopo la sua entrata in vigore. Guida in stato di ebbrezza: chi è già stato condannato per guida in stato di ebbrezza non potrà guidare nemmeno con tasso alcolemico sopra lo 0 e fino a 0,5 g/l, situazione che attualmente non è punita: c’è una multa di 168 euro solo per i neopatentati, per chi ha meno di 21 anni e per i conducenti professionali.
Il divieto varrà per due anni se il reato è “lieve”, e quindi 0,8-1,5 g/l, o tre anni se grave, sopra 1,5 g/l. In pratica, si potrà guidare, sul territorio nazionale solo se, dopo la revisione della patente, sul veicolo sarà installato a proprie spese il cosiddetto “alcolock”, un dispositivo non manomettibile che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero. Un successivo decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ne definirà caratteristiche e modalità di installazione. Per chi è soggetto alla tolleranza zero, le pene per la guida in stato di ebbrezza sono aumentate di un terzo.
Guida sotto l’effetto di stupefacenti: quando gli agenti di polizia avranno fondato motivo di ritenere che un conducente sia in stato di alterazione conseguente all’uso di stupefacenti potranno effettuare, direttamente sul luogo del controllo, un prelievo di saliva, con modalità che saranno fissate da apposite direttive del ministero dell’Interno; nel caso in cui non sia possibile prelevare la saliva, gli agenti di polizia potranno accompagnare il conducente in strutture sanitarie fisse o mobili, pubbliche o accreditate, per il prelievo di campioni di liquidi biologici. Gli agenti che hanno sottoposto il conducente agli accertamenti preliminari con esito positivo, ma non hanno ancora l’esito degli esami effettuati da laboratori accreditati, potranno comunque ritirare la patente. Nel caso in cui il conducente risulti positivo al test è prevista la revoca della patente e, in ogni caso, il titolare non potrà conseguire una nuova patente prima di tre anni decorrenti dalla data di revoca.
Velocità nei centri abitati: si introduce una sanzione specifica in caso di violazione dei limiti di velocità di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h all’interno di un centro abitato per almeno due volte nell’arco di un anno: multa di 220 euro e sospensione della patente da 15 a 30 giorni. Circolazione senza assicurazione: oltre alle apparecchiature per il controllo della velocità e alle telecamere delle Ztl, la mancata copertura assicurativa potrà essere accertata anche ricorrendo alla documentazione, fotografie e filmati, proveniente da apparecchiature per il rilevamento delle violazioni semaforiche. Sull’obbligo di RC, il testo responsabilizza il proprietario del veicolo affidandogli “l’onere di verificare che il veicolo non sia posto in circolazione senza la copertura dell’assicurazione”.
Cartelle esattoriali: arriverà un tetto alle maggiorazioni “monstre” in caso di multe non pagate e successivamente iscritte a ruolo; la maggiorazione di un decimo per ogni semestre non potrà superare i tre quinti – ossia il 60% – dell’importo della sanzione, adesso, invece, può arrivare al 100%, e quindi un decimo per ogni semestre nel limite di cinque anni. Sosta negli stalli per disabili: salirà da 165 a 330 euro la multa per chi sosta con un’auto in uno stallo riservato alle persone con disabilità, se la sosta avviene con un ciclomotore o un motociclo, la multa passerà da 80 a 165 euro: si specifica altresì che i disabili potranno sempre sostare gratuitamente nelle aree di sosta o parcheggio a pagamento indipendentemente dal fatto che gli stalli riservati siano occupati, come invece accade adesso.
Abbandono degli animali domestici: il disegno di legge introduce una specifica aggravante – l’aumento di un terzo della pena – al reato di abbandono di animali domestici previsto dal Codice penale nel caso in cui il fatto avvenga su una strada o su una sua pertinenza, con l’aggiunta della sospensione della patente da sei mesi a un anno nel caso in cui il reato sia commesso mediante l’uso di veicoli: l’abbandono di animali domestici rientrerà anche nel perimetro della legge sull’omicidio stradale e sulle lesioni stradali gravi e gravissime nel caso in cui l’incidente che ha determinato la morte o le lesioni sia provocato da animali domestici abbandonati su strada o nelle relative pertinenze.