CAULONIA – C’è molta attesa per la presentazione del nuovo libro del giornalista e scrittore Giovanni Maiolo. “Geografia dell’anima – viaggio latinoamericano” è il titolo del volume, una sorta di diario di viaggio on the road di Maiolo. Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto di farci un regalo del suo ultimo lavoro, di dedicarci qualche pensiero, tratto proprio dalla sua storia messa nera su bianco.
E così Il giornalista Giovanni Maiolo, al suo secondo libro ormai, anche questo pubblicato dalla casa editrice “Il foglio”, saprà regalare ai lettori un puro trasporto emozionale, fatto di parole, frasi, che prendono forma nella concretizzazione di immagini, flash fotografici che scorrono nella mente di chi legge. «Ho la testa piena di voglia di viaggio, di non tornare, medito di lasciare l’Italia per sempre, penso a qualcosa da inventarmi per fare come professione il viaggiatore eterno, giramondo senza sosta, conoscitore dei luoghi più remoti del pianeta, uomo migratore, vagabondo senza patria, nomade con lo zaino in spalla, zingaro del globo, felice solo per strada con addosso la polvere del mondo, puzzolente di vita, che comprende e parla mille lingue, che conosce mille culture, che identifica nel diversi il proprio fratello, che ha il colore della pelle variabile, di un colore che è tutti i colori insieme, che attraversa frontiere come in una casa si passa da una stanza all’altra, amante dei popoli, avversario del braccio armato dei colonizzatori imperialisti, annullatore di distanze, globalizzatore della fraternità, amante del tramonto e dell’alba, specialista di mappe, attraversatore di fiumi, mari, oceani, cordigliere, deserti, ghiacciai….». E’ solo un piccolo stralcio del nuovo libro di Maiolo, dove l’autore manifesta la voglia di libertà, una libertà fisica, intellettuale, al di la degli schemi e confini. Una libertà desiderata dai popoli che vivono su questa terra. «Produrre, consumare, morire? No, voglio di più: la libertà del viaggio solitario in terre lontane, lo sguardo che si perde oltre l’orizzonte della società mercantile, il sole sulla pelle e il vento in faccia, il deserto, l’oceano, la foresta… perché ci sono cose che ancora sfuggono al vostro potere d’acquisto. Potete comprare molto, anche i corpi e la dignità di chi la mette in vendita ma non potete acquistare uno sguardo di vero amore, un sorriso di amicizia sincera tra persone che vengono da mondi diversi, le lucciole nella notte amazzonica, il pianto di commozione di fronte alle farfalle gialle di Remedios la bella e alla potenza della letteratura. Tutto questo vi sfugge perché per averlo non servono soldi. La società puzza di banconote e merda. Sono le mani che toccano i contanti ad essere sporche e non quelle piene di terra dei viaggiatori che cercano quello che non potete nemmeno concepire».
SIMONA ANSANI