di Patrizia Massara Di Nallo (foto fonte Ministero della Salute)
La nutrizione, come già sappiamo, svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie perché molti studi dimostrano come un’alimentazione sana, corretta ed equilibrata aiuti non solo a rimanere in salute,ma anche a ridurre la mortalità e l’insorgenza di patologie cardiovascolari e oncologiche sempre però venendo coadiuvata da una regolare attività fisica. Anche secondo il dottor Riccardo Caccialanza, responsabile dell’Area Nutrizione Clinica all’IRCCS Ospedale San Raffaele, esiste una correlazione tra nutrizione e longevità. Egli ha affermato recentemente: “Il ruolo della nutrizione nella prevenzione è fondamentale. La letteratura mondiale a livello degli studi epidemiologici dimostra che, seguendo dei pattern alimentari salutari in linea con la raccomandazione della dieta mediterranea, si può ridurre l’incidenza di mortalità per patologie cardiovascolari e oncologiche, che sono le principali cause di morte. Alcuni studi inglesi hanno dimostrato che si può pensare addirittura a un vantaggio di sopravvivenza di circa 10 anni, indicativamente, tra maschi e femmine. Sono dati solidi che dimostrano come un’alimentazione salutare sia di fondamentale importanza per ridurre la mortalità e rimanere in salute. Tutto ciò sarebbe possibile seguendo semplici norme comportamentali. Tuttavia, il nostro è un sistema obesogeno: il tasso di obesità infantile cresce in continuazione, il consumo di alimenti processati e di fast-food pieni di agenti chimici, conservanti, grassi, è perennemente in aumento. Ciò si traduce anche in maggiori tassi di incidenza di tumori nelle popolazioni giovanili”.
Una corretta alimentazione è basata su un consumo adeguato di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, anche contenuto di grassi animali e altro ancora, limitando gli zuccheri semplici, bevande zuccherate e alcolici.
Inoltre l’esperto ha affermato: “La corretta alimentazione consente all’organismo di: 1) mantenere un migliore assetto immunologico in quanto la correlazione tra alimentazione, stato nutrizionale e sistema immunitario è molto forte, permettendo di avere un assetto infiammatorio contenuto a livello molecolare. Quest’ultimo, se in eccesso e sbilanciato, costituisce un problema ed è associato a un peggioramento e disfunzionamento dei sistemi regolatori e immunitario. Si rileva quindi una maggiore suscettibilità ai tumori e alle patologie cardiovascolari; 2) mantenere lo sviluppo della componente muscolare e una riduzione dell’adipe/grasso viscerale in eccesso, che è associato a un aumento della situazione infiammatoria e di conseguenza a un maggior rischio di insorgenza di patologie vascolari o metaboliche”.
Un’alimentazione corretta si traduce in un’alimentazione bilanciata e varia. Lo specialista specifica “Più che evitare alimenti come carne e pesce, è necessario basarsi su: qualità e frequenza di consumo. Il tutto nel rispetto della socialità, tradizione e del piacere dell’alimentazione. Il modello vincente è basato su un abbinamento costante dell’alimentazione corretta con l’attività fisica in quanto il controllo del peso, il primo indicatore, è associato a 2 fattori: quel che si assume a livello proteico, calorico e di nutriente con la dieta e quel che si consuma con l’attività fisica. Negli ultimi decenni, tuttavia, si è evidenziata la tendenza in aumento del consumo calorico di circa 250 Kcal al giorno in più (ogni 7 giorni si mangia una giornata in più!) e una società sempre più sedentaria, a partire dai bambini e dai più giovani sempre più smartphone-dipendenti. Purtroppo, a oggi, questa tematica è ancora poco conosciuta e poco approfondita e va incentivata la diffusione di una cultura dell’educazione alimentare precoce sin dalle prime classi della scuola primaria. C’è una scarsa attenzione al tema che dovrebbe invece essere approfondito a tutti i livelli. Ci sono lavori sempre più sedentari e meno tempo libero che determinano un aumento della problematica”.
Ricordiamo che nel 2010 l’UNESCO ha riconosciuto la dieta mediterranea come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità in quanto esempio di ricchezza culturale legata al territorio, alla convivialità, alla società con l’alimento che assurge a vero e proprio atto di relazione e condivisione. Per favorire l’adozione di diete sane e sostenibili ad un numero sempre più elevato di persone è quindi fondamentale il ruolo delle istituzioni al fine di consentire scelte alimentari più consapevoli con specifiche campagne di sensibilizzazione, programmi di educazione alimentare sostenibile a partire soprattutto dalla prima infanzia e iniziative presso le varie comunità (per esempio linee di indirizzo per la ristorazione scolastica, ospedaliera, di comunità).
(Da I.R.C.C.S. e da Ministero della Salute)