di Simona Ansani
ROCCELLA JONICA – Sono stati accompagnati da una buona stella, i migranti irregolari che sono sbarcati a Roccella Jonica poche ore fa. Accompagnati da un destino fortunatamente diverso da quello di Lampedusa, dalla terribile tragedia dei quasi quattrocento uomini, donne e bambini. Che speravano in una vita migliore. Oggi per i settantasette, la rinascita è avvenuta. In mare per oltre sette giorni di viaggio, con onde altissime, un moto ondoso forza 10 – 11, loro che dicono di essere tutti Siriani, salpati dall’Egitto, dal porto di Alessandria.
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Sette interminabili giorni, e da trentasei ore nell’occhio del ciclone Mediterraneo, che ha devastato parte della Calabria. Un viaggio pagato caro, circa duemila, duemila e cinquecento dollari, per un futuro incerto. Da stamattina il mare forza 5 ha permesso alle operazioni un regolare avvio, senza troppi problemi. Il barcone sul quale viaggiavano, li stava per abbandonare, ma una volta intercettati, gli uomini della Guardia Costiera hanno effettuato il primo aggancio dell’imbarcazione e poi il successivo trasbordo. La prima a giungere è stata la motovedetta Cp 323 della Capitaneria di Porto, di Gallipoli, comandata dal Maresciallo Cavallo. A bordo insieme ai militari e ai clandestini anche l’unità sanitaria del Corpo Sanitario dell’Ordine di Malta, che ha prestato immediato soccorso sulla nave. Poi l’arrivo di una seconda motovedetta, la Cp 321 di Crotone. In tutto gli irregolari erano cento quarantatré, spaventati, infreddoliti, affamati e in stato di ipotermia. Fra loro anche numerosi bambini, che piangevano, attaccati alle loro madri, con gli occhioni spalancati, per controllare ogni singolo gesto e movimento da parte dei militari.
Giunti in Porto, a Roccella Jonica, le operazioni di sbarco sono avvenute senza complicazioni, grazie all’ausilio dei volontari della Croce Rossa Italiana, della Protezione Civile Aniello Ursino, del Corpo sanitario dell’Ordine di Malta. Sul posto sono giunti i Carabinieri, il corpo della Guardia Di Finanza, gli Agenti della Polizia di Stato. Settantasette dunque, quindici donne trentacinque uomini, quindici bambini e dodici femminucce. Molti i minori, terrorizzati e con le lacrime agli occhi, fra le braccia dei loro papà, o per mano dei fratelli più grandi. Fra gli uomini anche un uomo con una frattura alla gamba e una donna, trasportata subito all’ospedale di Locri, al terzo mese di gravidanza, in stato di shock e con dolori addominali. I migranti sono stati trasferiti tutti all’interno dei locali della scuola elementare di Via Carrera, per ricevere ulteriori soccorsi, essere rifocillati, e riscaldati con indumenti e calde coperte.