di Simona Masciaga photo di Antonella Logozzo
GIOIOSA IONICA – Ha preso il via ieri la stagione teatrale organizzata dall’ Associazione Entropia con presidente Antonella Papaleo che, ha voluto fortemente, la sua stagione prendere vita presso gli scavi archeologici del Naniglio di Gioiosa Ionica. Sarà un susseguirsi di eventi di calibro e culturalmente idonei sia per le personalità che ne prenderanno parte che per le opere accuratamente scelte dall’organizzazione.
Splendida location, luogo sopraffino di cultura, arte e architettura, ieri sera è stata testimone della serata inaugurale con la presenza di Laura Formenti: una giovanissima attrice che, nonostante le polemiche e critiche esasperanti per l argomento trattato, dimostrata disinvolta, onesta, umana e veritiera nel toccare argomenti ” pungenti”, ” pudici”, ” spregiudicati” considerati tabù per cultura e modus vivendi et operandi.
Certamente la esplicita narrazione e il coinvolgimento del pubblico sulla narrazione di ” tabù sessuali”, spiattellati sul muso direttamente, senza l’uso della pudicizia, sia essi espletati con goliardia o con indagine recondita, hanno sia suscitato la risata che imbarazzato enormemente la platea che, tra le altre cose forse si aspettava un monologo di Penelope o di Medea, oppure il sacrificio di Ifigenia, essendo abituato a stagioni teatrali ben meno ” innovative”.
Piaciuta o meno, la Formenti ha dominato la scena per ben 50 minuti; tra l’ironico e il reale, il sardonico e il trasgressivo, con maestria e dominanza scenica, in un semplice abito in georgette a fiori stampati e un paio di infradito, consoni all’ambiente, è divenuta la regina della scena con grande naturalezza e perfetta disinvoltura. Certamente per Laura Formenti, essere ironici e umoristici, per il nostro parterre locale, non è stato ne agevole quanto meno semplice al contempo.
Umorismo è gusto intelligente, acutezza nella giusta proporzione, umorismo, riso mordace; è celia unghiante, satira e arguzia, forse cretinaggine ma sicuramente mai offensiva e pregiudizievole. La nostra attrice ha dimostrato che, l’essere ironici, rappresenta una espressione di vivacità interiore, l’espressione di una realtà dissimulante dalla sua stessa natura: una sorta di trasfigurazione di verità sminuendo e forse ridicolizzando ogni forma di aspettativa tangibile, veritiera verificabile e intellegibile. Un vero e proprio contropiede ai tabù lanciato da Laura Formenti: una performance perfetta, capace ma del tutto inadatta ad un pubblico borghese, provinciale e poco elastico sempre ancorato alla classicità teatrali legato per pudicizia al..” si fa ma non si dice”.