di Antonella Scabellone
REGGIO CALABRIA- Prenderà il via lunedì prossimo, 23 giugno, alle 9.30, innanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, il nuovo processo per l’omicidio di Gianluca Congiusta, il giovane imprenditore sidernese ucciso barbaramente a colpi di fucile il 24 maggio del 2005.
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Questo è l’esito della sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 6 marzo che ha annullato con rinvio la condanna all’ergastolo inflitta dalla Corte d’Assise d’appello di Reggio Calabria nei confronti del boss Tommaso Costa, accusato di essere il mandante di qell’ omicidio per il quale, da nove anni, la famiglia Congiusta, con grande pazienza e compostezza, attende giustizia.
La Cassazione ha invece confermato in quella sede la condanna a 15 anni di carcere per Giuseppe Curciarello accusato di associazione mafiosa.
Un nuovo processo, dunque, sta per iniziare, davanti a una diversa sezione della Corte d’Assise d’Appello che dovrà decidere in merito alla colpevolezza di Costa.
Secondo le indagini svolte dalla Dda reggina, condivise dai giudici di primo e secondo grado, il movente di quell’ omicidio sarebbe da ricondurre a una lettera estorsiva (da qui il nome del processo “lettera morta”) che Tommaso Costa avrebbe inviato ad Antonio Scarfò, futuro suocero di Gianluca, da cui derivò un intervento del giovane per cercare di impedire che si consumasse il reato, intervento che gli costò la vita.