GIOIOSA JONICA-Continuano senza sosta gli interrogatori dei carabinieri di Roccella Jonica per far luce sull’omicidio di Giuseppe Parrelli, il cinquant’enne operaio Afor di Gioiosa Jonica rimasto vittima di un attentato consumatosi lunedì pomeriggio all’interno di un’officina in c.da Mazzarello. A cadere sotto i colpi dei sicari anche il meccanico Giovanni Schirripa che, ferito da un colpo di pistola alla testa, si trova attualmente ricoverato in gravi condizioni presso gli ospedali Riuniti di Reggio Calabria dove è stato sottoposto lunedì ad un delicato intervento chirurgico. Nel frattempo, con il passare delle ore, prende piede l’ipotesi che il reale obiettivo dei killer non fosse il Parrelli, che oltre ad essere incensurato e completamente estraneo agli ambienti criminali della zona, si trovava nell’officina di Donato Commisso per puro caso, per far riparare la sua autovettura in seguito ad un guasto imprevisto (uno pneumatico forato). Da poi da pensare il fatto che Parrelli sia stato raggiunto da un solo proiettile (sarà comunque l’autopsia a chiarire questo punto) alle spalle (risultato comunque fatale per avergli forato il torace);circostanza che sembrerebbe contrastare con l’ipotesi che fosse lui il reale obiettivo. C’è poi il luogo dove il delitto si è consumato, che sicuramente non è stato scelto a caso dai killer. Probabilmente chi ha agito sapeva di trovare la vittima predestinata in quell’officina. Che fosse il titolare della stessa, Donato Commisso, il vero obiettivo del commando di fuoco?O forse qualcuno che frequentava abitualmente quel locale? Di certo, come ha confermato il capitano Marco Comparato che dirige il comando dei Carabinieri di Roccella, si stanno valutando tutte le piste senza tralasciare nulla. Gli inquirenti comunque sembrano abbastanza fiduciosi che il giallo possa avere al più presto una soluzione. Nel frattempo però non è stata ancora disposta l’autopsia sul corpo di Giuseppe Parrelli, che rimane presso l’obitorio del nosocomio locrese in attesa che il procuratore Giuseppe Adornato prenda provvedimenti.
ANTONELLA SCABELLONE
SIMONA ANSANI