di Antonella Scabellone (foto Enzo Lacopo)
LOCRI- Ha confessato di avere ucciso il nipote e di averlo fatto per dissidi familiari al termine dell’ennesima lite. Antonio Sgro’, il 69 enne omicida che questa mattina a Locri ha esploso sei colpi di pistola contro l’avvocato 43enne Francesco Filippone, uccidendolo, come previsto ha confermato di essere stato l’autore dell’efferato delitto che ha gettato nello sconforto un’intera comunità, sia per le modalità dell’esecuzione, sia per la personalità della vittima, un ragazzo molto ben voluto e stimato in città.
Rispondendo alle domande del Pm Francesco Toscano, e del procuratore capo Luigi D’Alessio, assistito dal suo legale, l’avvocato Menotti Ferraro del foro di Locri, Sgrò, che nonostante tutto è apparso sereno, ha fornito elementi utili per ricostruire la dinamica dei fatti. Dopo aver atteso il nipote sotto l’abitazione di via Marconi, nella tarda mattinata di oggi, dove entrambi abitavano, e avergli esploso, al culmine dell’ennesima lite, sei colpi di pistola calibro 7,65, regolarmente detenuta, l’uomo avrebbe chiamato il 112 per denunciare l’accaduto. Nel frattempo qualcuno avrebbe allertato anche la Polizia; sopraggiungevano le forze dell’ordine che trovavano il giovane sotto il garage di casa, disteso supino in una pozza di sangue, già privo di coscienza. Inutile la corsa in ospedale, dove Filippone è arrivato praticamente morto in seguito alle grave ferite riportate, in particolare alla testa e al torace.
Finito l’interrogatorio, e confermato il fermo del reo confesso, lo stesso è stato tradotto presso la casa circondariale di Locri dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria. Intanto si attende per la giornata di domani l’esame autoptico sul corpo della vittima.
Filippone si era recentemente sposato ed era padre di un bimbo di pochi mesi. Un delitto assurdo che ha turbato molto la comunità cittadina tanto che il sindaco Calabrese, in segno di lutto, ha annullato tutti i festeggiamenti di Carnevale.