di Adelina B. Scorda
BOVALINO- Sarebbe un delitto di stampo mafioso, l’agguato al pregiudicato Alfredo Izzo, il trentenne agli arresti domiciliari ucciso a colpi di lupara nel cortile di casa lo scorso 5 aprile, questo è almeno quanto trapela dagli ambienti investigativi. Il fermo per B. F. 37 anni, l’uomo indicato dagli inquirenti come il probabile esecutore dell’omicidio, dovrebbe essere confermato dalla Questura entro venerdì, anche se gli inquirenti non escludono che si possa passare direttamente alla misura di custodia cautelare.
Una conferenza stampa, al commissariato di Bovalino,nei prossimi giorni dovrebbe, infatti, fugare ogni dubbio. Secondo la dinamica ricostruita dagli inquirenti, la vittima sarebbe uscita nel cortile, per aprire il cancello alla sorella ad attenderlo però c’era il suo assassino. Il killer si sarebbe appostato, approfittando del buio e del luogo isolato, dietro un muretto in attesa del momento giusto. Quattro i colpi di fucile ad essere esplosi: uno lo raggiunge al volto uccidendolo sul colpo, un altro al torace. Un‘esecuzione in piena regola, per una partita di droga non pagata, questo si presume essere il movente. L’inchiesta coordinata dal magistrato Debora Rizza, della procura della Repubblica di Locri, dovrebbe giungere al termine nelle prossime ore attraverso la convalida del fermo.
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