ROCCELLA JONICA- Si è costituito ai carabinieri di Roccella Jonica, e si trova attualmente recluso presso la casa circondariale di Locri, il killer di Giuseppe Parrelli, l’operaio Afor di cinquant’anni rimasto vittima lunedì pomeriggio di un attentato all’interno di un’ officina a Gioiosa Jonica, nel quale è rimasto gravemente ferito anche il meccanico ventiseienne Giovanni Schirripa. Si chiama Domenico Totino ed ha 35 anni. Il giovane, braccato da giorni, ha deciso alla fine di consegnarsi alla giustizia, e si è presentato nelle prime ore del pomeriggio alla caserma di Roccella Jonica accompagnato dal suo legale, l’Avv. Leone Fonte. Nei suoi confronti il pm della Procura della Repubblica di Locri, Giuseppe Adornato, aveva emesso un decreto di fermo per omicidio e tentato omicidio. Dalle prime indiscrezioni trapelate pare che Totino abbia ammesso di avere sparato per vendetta nei confronti della famiglia Commisso, ma senza avere di mira nessuno in particolare. Il suo scopo, forse, era quello di colpire in qualche modo quella famiglia a cui attribuiva il brutale pestaggio di cui era rimasto vittima alcuni giorni prima. Una vera e propria spedizione punitiva, a cui avrebbero partecipato 4-5 persone che avrebbero malmenato a sangue il Totino fino a lussargli alcune costole. Causa scatenante una vicenda privata a sfondo sentimentale da cui sarebbero derivati una serie di eventi e disgrazie, culminati con il delitto di lunedì che ha finito per distruggere tre famiglie. Da una parte, sicuramente la più colpita, quella della vittima innocente, l’operaio Giuseppe Parrelli, che lascia una moglie e quattro figli, e che sul luogo del delitto, quel giorno, si è trovato per puro caso. Pioveva molto forte lunedì pomeriggio e pare che Parrelli si sia fermato nell’officina di Donato Commisso per riparare un tergichistrallo della sua autovettura che si era rotto (non uno pneumatico come era stato inizialmente detto).Una casualità, dunque, ancora più assurda e beffarda, quella che ha spezzato la sua vita. Poi c’è la famiglia del meccanico Giovanni Schirripa, che segue con il fiato sospeso da una settimana l’evolversi del preoccupante quadro clinico del proprio congiunto che, ferito alla testa, è stato, prima operato, e ora è ricoverato in coma nel reparto di rianimazione dei Riuniti di Reggio Calabria. Anche nel suo caso probabilmente si è trattato di un tragico errore. Pare infatti che il meccanico non avesse partecipato alla spedizione punitiva contro Totino che, dunque, non aveva motivo di odiarlo fino a tentare di ucciderlo. E, infine, c’è la famiglia del killer, Domenico Totino, che da oggi ha una nuova realtà con cui convivere, pesante come un macigno.
La soluzione del delitto Parrelli è stata il frutto di uno scrupoloso e intenso lavoro portato a termine nel giro di pochi giorni con successo dai carabinieri del comando di Roccella Jonica, guidati dal capitano Marco Comparato, con la collaborazione dei colleghi di Gioiosa e di Locri. Una delitto che, seppur inizialmente intricato, appare oramai abbastanza chiaro, sia nella dinamica che nel movente. E intanto stasera, nella chiesa di San Rocco,a Gioiosa Jonica, si è tenuta una veglia di preghiera per le vittime di questa assurda vicenda che, da una settimana a questa parte, ha sconvolto un’intera comunità.
ANTONELLA SCABELLONE
SIMONA ANSANI