di Gianluca Albanese
LOCRI – Il giudice del Tribunale di Locri Mario La Rosa, a seguito dell’udienza di convalida del 23 gennaio, ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero, confermando la misura cautelare degli arresti domiciliari, dopo l’arresto operato dai Carabinieri di Locri lo scorso 21 gennaio alle 0,30 nei confronti del ventiduenne automobilista U.D., che alla guida di una Mercedes classe “B” grigia, sabato scorso poco dopo le 22 ha investito il povero Pasquale Sgotto, causandone il decesso quasi immediato, e la sua compagna Paola Barsano, ricoverata dopo l’incidente in condizioni piuttosto serie al reparto di Rianimazione dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza.
Secondo il magistrato, anche e soprattutto sulla scorta delle testimonianze – valutate come coerenti e convergenti – rese da altri pedoni presenti in compagnia della vittima al momento dell’impatto, il conducente della Mercedes (al quale, a seguito del sinistro, è stata ritirata la patente) sarebbe giunto sul luogo dell’incidente (davanti alla sala “rossa” del cinema Vittoria) a velocità sostenuta, e sebbene abbia tentato, con una manovra repentina, di evitare l’impatto con i pedoni che stavano attraversando la strada, non riusciva nell’intento, almeno per quanto riguarda la vittima Pasquale Sgotto e la sua compagna, che secondo le testimonianze rese agli inquirenti, sarebbero state sbalzate di alcuni metri a seguito dell’impatto con la parte anteriore dell’auto di marca tedesca.
Da quanto emerge dalla lettura dell’ordinanza di convalida dell’arresto e applicazione di misura cautelare, il conducente della Mercedes sarebbe arrivato in via Cristoforo Colombo a velocità sostenuta nonostante fosse in pieno centro abitato, con un’illuminazione valutata “scarsa” e con la presenza di un cinema, senza riuscire a frenare in tempo e a evitare l’impatto.
Insomma, secondo il giudice, ricorrono i gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato per il quale si chiede l’applicazione della misura (omicidio stradale) nei confronti del ventiduenne, al quale viene contestata una condotta “spregiudicata” e “dimostrativa di una personalità poco incline a conformarsi alle regole del vivere civile”, sebbene abbia tenuto altrestì un’apprezzabile “condotta collaborativa tenuta nell’immediatezza del fatto”, prestando i primi soccorsi.
All’automobilista si contesta anche il fatto che “Non abbia fornito credibili giustificazioni al suo comportamento”, pur sapendo, essendo residente nella zona, della presenza di un cinema assai frequentato in quella strada.
Per quanto motivato, dunque, viene convalidata la misura degli arresti domiciliari.