di Redazione
REGGIO CALABRIA-Dovrebbe essere un processo veloce e addirittura si parla di sentenza entro fine anno. Inizierà il 17 settembre e potrebbe concludersi in pochi mesi.
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Ciò almeno per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. E’ quanto è emerso questa mattina all’ esito dell’udienza preliminare del processo nato dalle operazioni della Guardia di Finanza denominate Bacinella e Bacinella 2 che ha permesso di smascherare un giro d’affari riconducibile alla ‘ndrina “Rumbo-Galea-Figliomeni” della cosca “Commisso”, operante nella Locride e in Canada, a cui vengono contestati i reati di usura, estorsione e abusiva attività fi-nanziaria.
Davanti al Gup Antonio Laganà, nell’aula bunker del Cedir di Reggio Calabria, i difensori dei diciotto imputati coinvolti nell ’inchiesta della DDA hanno formulato le proprie richieste, prodotto una copiosa mole di documenti e sollevato alcune eccezioni. Gli abbreviati saranno secchi, e non condizionati, cioè non sono state ammesse richieste istruttorie formulate da alcune difese ma tutto verrà deciso alla base degli atti.
Hanno optato per il rito abbreviato: Infusini Domenico (cl.’73), Rumbo Santo (cl.’89), Marando Isidoro (cl.’58), Gattuso Davide (cl.‘75), Fi-gliomeni Vincenzo (cl.‘62), Albanese Cosimo Vincenzo (cl.’52), Prochilo Francesco (cl.’67), Rumbo Riccardo (cl.’62) Minnella Massimiliano (cl.’72) e Piscioneri Daria (cl.’87)
Riguardo Figliomeni Giuseppe Antonio (cl.‘48), la sua posziione sarà valutata nell’udienza del 12 agosto essendoci stato un difetto notifica dell’avviso di udienza preliminare al difensore. Hanno optato invece per il rito ordinario, che si svolgerà davanti al Tribunale di Locri, a partire dal 15 ottobre Figliomeni Cosimo (cl.’65), Iennaro Rocco (cl.’72), Policheni Leonardo (cl’49), Audino Domenico (cl.’57) Ursino Salvatore (cl.’47) e Zoccali Giuseppe Saverio (cl.’56).
Prosciolto Francesco Racco (cl.66).
Costituite parti civili il Comune di Siderno, la Regione Calabria e la Provincia di Reggio Calabria.
L’operazione “Bacinella 2”, del maggio 2015, segue l’operazione “Bacinella” dell’agosto 2014, così denominata per il nome utilizzato dagli indagati per definire la “cassa comune”.
Un valido contributo ai riscontri investigativi è stato dato da alcune delle vittime che hanno inteso rendere dichiarazioni sulla natura dei rapporti intrattenuti con i presunti usurai.