fonte www.CMnews.it
REGGIO CALABRIA – Centinaia di uomini della Polizia e dell’Fbi stanno eseguendo in diverse regioni italiane e negli Stati Uniti una serie di arresti e fermi nei confronti di soggetti legati alla ‘ndrangheta e a famiglie mafiose americane, responsabili di un traffico internazionale di droga. In corso anche decine di perquisizioni. Gli arresti e i fermi sono stati eseguiti nelle province di Reggio Calabria, Napoli, Caserta, Torino, Benevento, Catanzaro e negli Stati Uniti a New York. I dettagli dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa, indetta alle ore 11, presso la Procura Nazionale Antimafia, alla quale parteciperanno magistrati di Reggio Calabria e di New York, insieme ad investigatori italiani e statunitensi.
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Per la Polizia di Stato, i profili internazionali dell’inchiesta sono stati curati dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e dalla Direzione Centrale Polizia Criminale – Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia.
Da Old Bridge a New Bridge. Due indagini che segnano la lotta alla criminalità organizzata italiana e le sue proiezioni internazionali.
Era il 2008, quando Polizia italiana e F.B.I. riuscirono a rompere le alleanze fra le alleanze fra le più importanti famiglie mafiose palermitane collegate al capo di “Cosa nostra” Salvatore LO PICCOLO e soggetti della famiglia GAMBINO di New York.
Nel febbraio di 5 anni fa, l’operazione Old Bridge a Palermo e New York, consentì a Servizio Centrale Operativo e Squadra Mobile di Palermo di eseguire una operazione congiunta con l’arresto – per associazione mafiosa, omicidi, estorsioni ed altri gravi delitti – di 80 persone. Le indagini evidenziarono i rapporti tra la LCN americana e gli esponenti delle famiglie palermitane del mandamento di Passo di Rigano – Boccadifalco storica emanazione negli U.S.A di “Cosa nostra” siciliana. Proprio nel continente americano, trovarono rifugio diversi mafiosi palermitani, sottrattisi alla mattanza dei corleonesi degli anni ‘80 (i c.d. scappati), tra i quali gli INZERILLO.
L’odierna operazione – New Bridge – dimostra la forza dei cartelli calabresi e le mire criminali espansionistiche, anche con nuovi alleati, tese ad occupare spazi criminali oltre-confine per lucrare gli indebiti profitti.
L’indagine denominata New Bridge è il frutto di un lavoro, avviato nell’ambito del protocollo PHANTEON del Ministero dell’Interno e che ha previsto anche lo scambio, fra Italia e gli Stati Uniti d’America, di investigatori esperti nella lotta alla criminalità di tipo mafioso. Si è sviluppata in tale contesto l’operazione odierna, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria (il Procuratore della Repubblica CAFIERO DE RAHO, il Procuratore Aggiunto dr. Nicola GRATTERI e il Sostituto Procuratore dr. Paolo SIRLEO) e dall’Eastern District di New York.
Nel corso delle investigazioni in Italia e negli Stati Uniti sono stati impiegati agenti sottocopertura – undercover italiani del Servizio Centrale Operativo e statunitensi del F.B.I. – che hanno permesso il sequestro di oltre 3 chilogrammi di eroina e 5 di marijuana.
I sequestri di droga, svolti nel corso delle indagini con operazioni sottocopertura, sono stati disposti a New York e Reggio Calabria, da parte delle rispettive Autorità giudiziarie.
Le indagini hanno permesso di sventare la consegna di container, con partite centinaia di chili di cocaina, organizzato fra la Guyana ed il porto di Gioia Tauro. La droga sarebbe giunta in Italia, sciolta in barattoli di cocco ed ananas.
Sono 26 i provvedimenti emessi nell’ operazione NEW BRIDGE. Agenti della Polizia di Stato e del F. B. I. stanno eseguendo 18 provvedimenti di fermo. Altri 8 provvedimenti sono in via di esecuzione a New York, dove sta operando congiuntamente un “team” operativo della Polizia italiana e dell’ F.B.I. Per loro l’accusa è di traffico internazionale di stupefacenti, armi e riciclaggio di danaro.
Fra gli arrestati ci sarebbero soggetti legati alla famiglie URSINO e SIMONETTA, capi di una potente ‘ndrina della ionica calabrese e personaggi stranieri ed italo-americani.
Uno di loro – arrestato a New York da personale del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e della Squadra Mobile di Reggio Calabria insieme ad agenti del F. B. I. – risulta legato alla famiglia mafiosa “GAMBINO” della cosa nostra americana. L’uomo è accusato dalle Procure antimafia di Reggio Calabria e di New York di aver realizzato, con esponenti della ‘ndrangheta jonico-reggina, trattative per l’apertura di un canale di traffico di cocaina fra il Sud America ed il porto di Gioia Tauro. Agenti del F. B. I. sono in Italia per eseguire con la Polizia di Stato arresti congiunti a carico di persone indagate dalle Procure di Reggio Calabria e di New York.
Perquisizioni e arresti sono in corso nelle province di Reggio Calabria, Napoli, Caserta, Torino, Benevento, Catanzaro.
Altre catture e perquisizioni sono, invece, in fase di esecuzione a New York.
Oltre 40 gli indagati per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga ed associazione mafiosa. L’inchiesta – coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria – avrebbe scoperto una organizzazione della ’ndrangheta della ionica calabrese operante fra Italia, Stati Uniti, Canada, Centro e Sudamerica.
Una vasta operazione antimafia è in corso da parte di agenti della Polizia di Stato – Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine e Squadra Mobile di Reggio Calabria. Numerosi sono gli arresti, in Italia e all’estero. L’operazione vede il coinvolgimento di agenti del Federal Bureau of Investigation di New York.
Stanno operando squadre investigative miste sui rispettivi versanti.
Oltre 2000 pagine di informativa della Polizia di Stato, intercettazioni telefoniche ed ambientali, due anni di indagini hanno dimostrato l’esistenza di un “ponte” fra la Calabria e gli Stati Uniti per un sodalizio transnazionale dedito al traffico di stupefacenti e del riciclaggio di denaro. Secondo gli investigatori, i cartelli calabresi avevano assunto concrete e avanzate iniziative per la pianificazione e la realizzazione di compravendita di droga lungo l’asse Calabria – New York e destinato al porto di Gioia Tauro.
Le indagini, condotte dal Servizio Centrale Operativo e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, nonché svolte anche con pianificate e congiunte attività con l’omologa struttura investigativa statunitense, hanno svelato le dinamiche di ingenti traffici di cocaina tra il Sud America e la Calabria, con il coinvolgimento di soggetti, ritenuti essere legati a cartelli narcos del centro e del sudamericana.