DI SEGUITO LA NOTA DEL CONSIGLIERE DEL COMUNE DI GERACE GIUSEPPE CUSATO (ph. Enzo Lacopo)
Avrei voluto astenermi dal replicare alle affermazioni del consigliere comunale di Gerace Luca Marturano sul trasferimento provvisorio di alcuni uffici dell’ASP 5 a Gerace, ma debbo rilevare come esse sono delle pure amenità e non posso sottrarmi dal fornire elementi di autentica verità.
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La mente del consigliere Marturano, che rischia l’ibernazione per il letargo in cui è sprofondato nel Consiglio comunale – da oltre tre anni – e per l’assordante silenzio senza cenni di risveglio, si affida a delle lucubrazioni per ingannare la Città di Gerace ed i suoi abitanti, con una invenzione denigratoria per addossare responsabilità proprie e del Sindaco Varacalli a chi, invece, non ha alcun onere.
Il consigliere Marturano afferma perdifamente che durante la candidatura del 2011 ero residente a Locri. L’Ufficio Anagrafe può dimostrare la mia residenza di allora alla Via Zaleuco n. 5.
E perché tacere che il consigliere ed attuale vice-sindaco era ed è residente a Locri ?
Ed ancora, perché importunare la memoria del grande Salvatore Gemelli, nato ad Anoia Superiore e residente a Locri, e strumentalizzare l’attivismo e il sogno che ha sempre coltivato, accanto ai politici del luogo, di realizzare un ospedale con impostazione riabilitativa?
Altro che Uffici dell’Azienda Sanitaria Provinciale ! In difesa di questo sogno mi ritengo, quindi, un fedele alleato di Gerace.
Il consigliere Marturano invece, nonostante il suo dovere glielo imponga, non intende esprimere alcuna valutazione sul provvedimento del dott. Sarica.
Egli rinnega, pure, la “grande soddisfazione” espressa dal Sindaco. Forse non si riconosce più nella veste di amministratore di una Città mal governata e mal servita ?
Quanto al “provvedimento molto atteso dalla popolazione geracese”, la comunità non è stata mai interpellata. E’ riluttante il comportamento del consigliere Marturano e del Sindaco Varacalli che ora, lavandosene le mani entrambi al pari di Ponzio Pilato, abbandonano la Città alla propria sorte e affidano ai geracesi libertà di giudizio ad “operazione compiuta”.
Io, al contrario, ribadisco che la regione Calabria e l’ASP 5 hanno già manifestato, purtroppo, – ed il sindaco Varacalli lo sa bene – l’assoluta irrealizzabilità della destinazione sanitaria dell’immobile ed hanno sostenuto la possibile riconversione della struttura.
Non mi sono mai opposto alla finalità sanitaria – anzi la auspico – ma sono consapevoleche, allo stato, non c’è questa prospettiva.
Ho asserito e ripropongo, in assenza di una simile soluzione e di qualsiasi seria ipotesi di utilizzo della struttura formulata dall’amministrazione comunale, un’ idea progettuale il più confacente alla vocazione turistica e culturale della Città. Un Centro di Restauro e valorizzazione dei beni culturali, con varie attività di formazione, di ricerca, sperimentazione e realizzazione di studi diagnostici per il recupero e la conservazione del consistente patrimonio architettonico, monumentale, storico, artistico, culturale, ambientale.
Un progetto, coerentemente inserito nel Piano di Azione e Coesione sui Beni Culturali, su cui poter investire i tre milioni di euro concessi dal competente Ministero.
Un finanziamento, preannunciato già nel corso dell’anno 2013, doveva essere interamente destinato all’utilizzo dell’immobile, con le intuibili conseguenze di crescita e sviluppo occupazionale.
Ma la colpevole assenza di una progettazione preliminare in tale direzione, ha indotto gli amministratori a stralciare alcuni interventi dal Progetto Integrato del Borgo di Gerace per un importo di tre milioni di euro, riservando però soltanto un milione ed ottocentomila euro al recupero di alcune chiese. E’ il resto del finanziamento ?
Ecco il frutto: da un lato, nessun tangibile sviluppo per la crescita economica e per incrementare il livello occupazionale e, dall’altro lato, la preclusione per l’immobile di Largo Piana di essere finalmente produttivo sotto ogni profilo e di beneficiare del Fondo Sociale Europeo 2014-2020 i cui finanziamenti vedono agevolate le regioni, come la nostra, in ritardo dell’ Obiettivo Convergenza.
Come ad un uccello si tagliano le remiganti per impedirgli di volare, così alla Città dello Sparviero gli amministratori hanno tarpato le ali.
Sono forse queste “le prospettive di risalita e di riscatto della gloriosa città dello sparviero” o lo sono le gravose tasse che attanagliano i cittadini per via della mancanza totale di programmazione economica e sociale che dal 2011 ad oggi la nostra città deve sopportare? Oppure la mancanza assoluta di un piano delle opere pubbliche; oppure, ancora, la mancanza assoluta di una programmazione per la lotta alla disoccupazione giovanile, per il welfare, per lo spopolamento del centro urbano, per la carenza cronica dei servizi essenziali? Se le occasioni di riscatto sono queste, ben vengano, allora, le prese di posizione da parte del sottoscritto che, impotente, assiste anche ad un’altra vicenda che si consuma, giorno per giorno, sotto gli occhi di tutti: lo sbriciolamento della buona reputazione e dell’immagine che Gerace possedeva fino a qualche tempo fa di fronte all’intero comprensorio, in termini di buona amministrazione, di capacità di concertazione, di corretta politica di gestione e di condivisione con la vicina Locri, con la quale Gerace ha condiviso, negli anni, la storia e l’identità comune, sia civile che religiosa.
Con il consigliere Marturano mi lega solamente il carattere identitario della geracesità, ma, ahimè, i motivi di divisione sono ben più gravi e molto numerosi ed il primo, fra tutti, è quello della libertà. La libertà di espressione, di giudicare e di esprimere opinioni, la libertà di sentirsi parte integrante di una Gerace al declino per colpa di un residente, originario di Passo Zita, che con Gerace e la sua storia poco ha che fare.
Gerace 28 giugno 2014 Giuseppe Cusato – consigliere comunale