R & P
Per la ristrutturazione dell’ospedale di Locri è stato disposto dal Commissario ad acta, lo scorso 5 maggio, il pagamento di € 515.187,87 per una progettazione del 1999!!
«Una storia infinita!! – così commenta il primo cittadino di Locri Giovanni Calabrese sul caso-. Da anni chiediamo chiarimenti sui lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Locri. Diverse e, a volte suggestive, sono state le risposte forniteci dai vari commissari regionali senza mai entrare nel merito e trovare soluzione.»
Il Commissario Scura, nella sua prima uscita ufficiale, arrivò a Locri, sei anni fa, annunciando di aver recuperato il finanziamento che rischiava di essere perduto e che in poco tempo avemmo visto l’inizio dei lavori. Cotticelli nel 2019 convocò un funzionario regionale disponendo immediata soluzione. Tante e tante parole ma di concreto nulla. L’ospedale cadente era prima e lo è ancora di più oggi.
Vi è però una interessante novità che apprendiamo dall’albo pretorio dell’Asp di Reggio Calabria.
Lo scorso 5 maggio è stata pubblicata una delibera con la quale un Commissario ad acta, a seguito di Collegio arbitrale che non ha trovato alcuna opposizione da parte dell’Asp e a seguito di sentenza del TAR per l’attuazione di quanto previsto dal lodo arbitrale, ha disposto ai progettisti il pagamento di 515.187,87 euro.
L’incarico di progettazione era stato affidato il 5
luglio del 1999 a seguito di bando pubblico del 1997 relativo all’incarico di
“redazione progettazione definitiva ed esecutiva per la ristrutturazione e
messa a norma del presidio ospedaliero di Locri”.
Sembrerebbe però che oltre allo studio di progettazione, con capofila un professionista
catanzarese Z. G. A, che oggi percepisce 515.187,87 euro esista anche un altro
progetto affidato ad altra società di progettazione con capofila il
professionista romano M. A.
Sembrerebbe che, pur essendo incarichi di progettazione definiva ed esecutiva, sia stato successivamente effettuato un appalto integrato per progettazione esecutiva e realizzazione dell’opera progettuale.
L’appalto è stato aggiudicato alla Società COFATEC che ha iniziato i lavori fino alla rescissione del contratto da parte della ASL di Locri essendo stato il progetto esecutivo bocciato dal Genio civile per ben tre volte.
Sembrerebbe che l’Asl abbia addirittura pagato i danni alla COFATEC per la rescissione del contratto.
Oggi queste progettazioni per le quali stiamo pagando euro 515.187,87 non sono più utilizzabili in quanto dopo 22 anni sono cambiate norme ed esigenze.
Sembrerebbe che oggi esista uno studio di fattibilità redatto dall’ufficio tecnico dell’Asp e che dovrà essere pagato con l’importo massimale del 2 % e che sia stato trasmesso prima al Commissario Arcuri e quindi oggi nelle mani del Commissario Generale Figliuolo per le future tappe e quindi nuova progettazione definiva ed esecutiva, nuovi pareri e nuovo appalto.
Una ricostruzione dei fatti che fa male, quanto fanno male i disservizi, ai cittadini e agli operatori sanitari che prestano la propria attività professionale in una struttura che doveva essere ristrutturata venti anni fa.
Oggi le risorse finanziarie per pagare la progettazione del 1999, non più utilizzabile, verranno prelevati non dal finanziamento già stanziato ma direttamente dalle casse dell’Asp. Quindi al miliardo di debiti accumulati dall’Asp possiamo aggiungere altri 515.187,87 euro!!
Sarebbe curioso scoprire quanto è costato il contenzioso con la COFATEC e le motivazioni per le quali si è perso una causa che era impossibile perdere. Sarebbe altrettanto curioso sapere in base a quale logica sono state fatte due progettazioni; come mai con la deliberazione del 5 maggio stiamo pagando una progettazione esecutiva se poi la stessa è stata appaltata a COFATEC con la procedura dell’appalto integrato e sapere anche se la seconda progettazione affidata ad uno studio romano sia stata pagata o dovrà essere pagata.
«Sapremo mai – si domanda perplesso il sindaco
locrese- la verità su questa torbida e strana vicenda che continua a pesare
sulle tasche dei contribuenti?
E mentre non si trovano le risorse per acquistare un Gastroscopio e altre
attrezzature, non si fanno le necessarie assunzioni, non si erogano servizi ai
cittadini, continuiamo a soffrire e a pagare i danni del passato».
«Non è forse giunto il momento – chiosa Calabrese– che il Ministro della Salute e la Commissione Antimafia facciano chiarezza su questa triste pagina dell’ospedale di Locri e sanità calabrese? Da anni chiediamo verità, giustizia e servizi.
Ma Reggio, Catanzaro e Roma fanno finta di non sentire».
Locri, 15/05/2021
Ufficio Stampa Città di Locri