di Francesca Cusumano
LOCRI- Avere un ospedale Spoke con reparti che abbiano un numero congruo di posti letto, medici di livello ed operatori sanitari che possano essere mesi nelle condizioni ottimali di poter operare seriamente, garantire una sanità di qualità ai cittadini.
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Questo è il frutto di quanto emerso nell’incontro organizzato questo pomeriggio dalle sigle sindacali della Cigl, Cisl e Uil a cui ha aderito anche una esigua delegazione di sindaci del comprensorio locrideo, tenutosi a Palazzo di Città.
Tra i rappresentanti della Cgil Franco Manunta, segretario generale Fp Cgil Rc-Locri e Mimma Pacifici segretario generale Cgil Rc-Locri; per la Uil Fpl Firmo Micheli e Nicola Simone mentre tra i primi cittadini, hanno partecipato il presidente del comitato dei sindaci Giuseppe Strangio, il presidente dell’assemblea di AssoComuni Giorgio Imperitura, il sindaco di Stignano Franco Candia e il consigliere del Comune di Gerace Giuseppe Cusato.
Continua così la lotta contro il progetto di smantellamento e declassamento dell’unico presidio sanitario del territorio, contro la chiusura di importanti reparti (alcuni trasformati in ambulatori, quali Otorino e Oculistica) e il ridimensionamento di molti servizi; un declino che ha avuto origine dall’accorpamento all’Asp di Reggio Calabria, i cui disservizi ben presto hanno avuto il sopravvento tra gli utenti, creando non poco disagio e malumore tra gli stessi che spesso, reclamano la mancata possibilità di poter emigrare altrove per le dovute prestazioni sanitarie.
Dall’ultimo consiglio comunale straordinario (congiunto) dei 42 Comuni della Locride del 19 giugno scorso, i sindaci hanno redatto un documento chiedendo all’Asp l’adempimento degli impegni assunti con il piano sanitario regionale e quindi: la realizzazione dell’ospedale Spoke (come previsto), il ripristino dei numeri dei posti letto a suo tempo indicati e le strutture complesse. Al contempo, era stato chiesto anche che le decisioni assunte, venissero condivise con le amministrazioni territoriali, (con particolare riferimento al trasferimento del dipartimento di prevenzione di Siderno a Gerace e all’assunzione di personale amministrativo).
Peccato però che da quel giovedi del 19 giugno, come premesso in apertura dei lavori da Strangio, non si sia ottenuta alcuna risposta.
A dimostrarlo, l’ultimo atto disposto dall’Asp (riportato nell’articolo precedente a firma di Gianluca Albanese), denunciato dai segretari della Uil-Fpl e Fsi, relativo la mancata distribuzione delle risorse umane, spogliando alcuni reparti da personale infermieristico, chiedendone la revoca di tutti gli atti illegittimi e applicando il famoso DPGR n. 106/2011 per la riorganizzazione della rete ospedaliera.
Il messaggio per il sindaco Calabrese suona forte e chiaro e nonostante le iniziative intraprese (la manifestazione simbolica prima dinanzi il nosocomio locrese e poi il consiglio comunale)<<L’atteggiamento del management- ha chiosato- è rivolto allo smantellamento della sanità nella Locride, anche gli ultimi atti vanno in questa direzione, speravamo in un ospedale Spoke. A questo punto, non so più che tipo di iniziativa attuare pur di frenare questo trend negativo. Auspico che, i sindacati possano trovare delle convergenze per ostacolare quanto predisposto dall’Azienda sanitaria provinciale, la preoccupazione aumenta di giorno in giorno. Da domani alcuni reparti verranno chiusi, non si capisce il motivo perchè ad essere penalizzato sia il nostro ospedale. Non si può continuare con scelte politiche devastanti, non si può costruire un piano aiutando il favorito di turno. Recepiamo il grido di allarme dei cittadini. Siamo di fronte ad un’arroganza amministrativa che fa paura>>.
Per il segretario Generale Fp Cgil Rc-Locri, Manunta, occorre ragionare su come intervenire di fronte l’emergenza, arrivando a battersi per un modello della sanità a tutela del diritto alla salute, così come sancito dalla Costituzione; il diritto alla salute per il sindacalista non è un “ospedale” bensì un sistema che piano piano si accinge a spegnersi.
Mimma Pacifici intervenendo, invece, ha ribadito la necessità di creare una piattaforma con una programmazione specifica che sappia ridare la giusta attenzione alla sanità locridea <<Altrimenti-ha affermato- saranno gli altri a decidere, soprattutto se pensiamo che nel 2015 rientreremo nella realtà metropolitana, il nostro modello di riferimento sarà quello. Siamo nelle condizioni di poter stabilire un modello sanitario indipendentemente da quello politico; purtroppo oggi, la politica condiziona molto il modello organizzativo. Senza dimenticare che, accanto al problema sanità, si aggiungono quello sui trasporti e viabilità>>.
Mentre a detta di Firmo Micheli <<Chi fa atti illegittimi, non può continuare a fare il moralista>>.
In conclusione, la proposta scaturita al termine della riunione e concordata dai presenti, è stata la convocazione in primis di un’assemblea (entro la prossima settimana) di tutti i sindaci con la presenza del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Maria Carmela Lanzetta, nel corso della quale verrà redatto un nuovo documento per poi procedere ad un’eventuale mobilitazione generale, probabilmente per il 21 luglio.