di Gianluca Albanese
LOCRI – Assente dalle ultime sedute del consiglio comunale. Silente, almeno pubblicamente. L’ex assessore all’Ambiente del Comune di Locri Alfonso Passafaro manca parecchio dal dibattito pubblico cittadino e per provare a sentire qualche sua valutazione non possiamo che “stanarlo” nella sua attività imprenditoriale.
Dopo aver vinto una sua resistenza iniziale, Passafaro punta l’indice sullo stato della sanità locridea, con particolare riferimento all’ospedale di Locri, al centro di un dibattito aperto sulla stampa e nei social network. Lui che ha sempre tenuto a evidenziare le positività e le buone professionali che comunque ci sono all’interno del nosocomio locrese, oggi ritiene di dover dire che «Non nego che ci siano delle criticità, ma ci sono anche tante realtà positive nel nostro ospedale. Basterebbe uno sforzo comune – ha riferito Passafaro a Lente Locale – per fare funzionare al meglio le cose. Molto dipende dalla politica che in questi decenni non è stata sempre all’altezza del compito di tutelare la sanità nel territorio, ma siamo sicuri che i medici e i paramedici non possano dare qualcosa in più? Naturalmente – chiarisce Passafaro – non parlo di quelli che fanno appieno il loro dovere, sobbarcandosi spesso turni di lavori pesanti e faticosi, ma se penso a tutti quelli che hanno ottenuto delle esenzioni (anche parziali) dal servizio, perché non si procede alla revisione periodica del loro stato, al fine di verificare se ancora hanno diritto a determinate esenzioni, senza considerarle come diritti acquisiti? Forse qualcuno potrebbe ritornare utile alla causa dell’ospedale (e quindi degli ammalati) al 100%».
Ma non solo. Passafaro sembra prendersela maggiormente con i camici bianchi che svolgono attività sia all’ospedale che nei loro studi privati. «Dubito – ha detto il consigliere a Lente Locale – che chi lavora in ospedale e ha anche uno studio privato possa dedicarsi alla propria missione con la stessa dedizione di chi lavora solo in ospedale. Anzi, il rischio è che l’ospedale stesso divenga, suo malgrado, veicolo di utenze e business verso gli studi privati, sia per esami diagnostici che per semplici visite, e così non va. Bisognerebbe impedire la coincidenza tra incarichi in ospedale e gestione di studi privati, almeno io la penso così visto che il mio modo di ragionare è influenzato dalla mia formazione politica in cui è sempre stata presente l’etica della responsabilità, in virtù della quale il politico si assume le proprie responsabilità senza scaricarle sul funzionario, e viceversa. Allo stesso modo, chi ha un incarico da medico ospedaliero, dovrebbe avere il buonsenso di non aprire studi privati, o, se proprio vuole aprirli, dovrebbe lasciare spazio a colleghi più giovani e motivati, in grado di dare il massimo nel loro lavoro in ospedale, senza essere “distratti” dall’attività privata. Lo stesso vale per gli ingegneri, i commercialisti e gli avvocati che insegnano a scuola. Se si continua con questa deriva – conclude il ragionamento – il sistema pubblico di welfare (sanità, istruzione ecc.) è destinato a implodere».
Parole forti, le sue. Non esattamente quelle di una persona non interessata alla vita pubblica.
E allora qual è il motivo – ci chiediamo e gli chiediamo – di questa sua apparente assenza dalla vita politica cittadina o di questo suo silenzio, rotto solo occasionalmente?
«In realtà – replica Passafaro al nostro interrogativo – io mi confronto quotidianamente con la gente e tra la gente su questioni d’interesse pubblico e lavoro per l’affermazione del mio partito di riferimento che è Forza Italia, all’interno del quale tengo molto all’affermazione di una buona rappresentanza per la Locride che ha bisogno di una classe dirigente capace di farla uscire dalle secche in cui si trova».
Tutto qui? Niente progetti per il futuro?
«A tempo debito – conclude sibillino – si vedrà».
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