R. & P.
L’agonia dell’ospedale di Locri sta finendo così come succede quando un “ corpo “ si trova in queste condizioni. A meno di un aspettato “ risveglio “. I servizi sono ridimensionati, anche se rimane inalterato l’impegno dei medici e del personale. I cittadini pagano un prezzo troppo alto. Le istituzioni non sono mai apparse così deboli e/o impotenti. La deputazione nazionale gira a vuoto, quella regionale altrettanto, i cittadini non accettano e puniscono i partiti, quelli che hanno responsabilità di governo certamente, non sappiamo se dirigendo il consenso verso i partiti di protesta oppure verso il centrodestra, antagonista naturale di Oliverio. All’ospedale non si registrano interventi per superare l’emergenza, basta segnalare il Pronto Soccorso : stiamo parlando di ambienti, macchinari, risorse umane. Il diritto alla salute è un diritto costituzionalmente garantito e come tale andrebbe rispettato e tutelato al di là delle logiche di bilancio, che pure si presenta costantemente pieno di buchi e di sprechi. L’ospedale di Locri doveva, per logica, avere una fase di integrazione e di potenziamento dopo la chiusura di quello di Siderno. La densità della popolazione, il “disegno” del territorio, complesso, una equilibrata articolazione di reparti e servizi nel contesto provinciale e degli altri presidi dovevano essere le coordinate per realizzare l’obiettivo. Ma anzichè procedere in avanti oppure organizzare il nuovo assetto, si è andati drammaticamente all’indietro. Fallito il Piano di Rientro, inesistente il livello regionale, si entra in un’altra fase di gestione straordinaria ( buon lavoro al generale Cottarelli)e in una fase di sterile tentazione clientelare approssimandosi le elezioni. I cittadini rimangono sfiduciati, siamo certi che alle proteste ad “effetto”, preferirebbero il dialogo tra le istituzioni, risultati. Questo territorio non ne può più!
Roberto Ieraci – Presidente Associazione Culturale ” Nuovi Orizzonti per il Sud”