di Gianluca Albanese (foto d’archivio)
LOCRI – Si sono vissuti momenti drammatici, ieri, quando un paziente sulla cinquantina colto da infarto è giunto all’ospedale di Locri che, per l’ennesimo giorno, era privo di ascensori funzionanti.
In un regime di estrema confusione – l’esatto opposto di quello che dovrebbe essere il trattamento di un paziente infartuato – all’uomo sono state prestate le cure del caso in un ambito logistico diverso dal reparto di Cardiologia e in una situazione paradossale, caratterizzata dal continuo andirivieni di sanitari da un piano all’altro del nosocomio, che incrociavano altri pazienti portati a spalla – letteralmente – nei reparti dopo essere passati dal pronto soccorso.
Un intervento urgente ma inconcepibile, che tra l’altro, ha lasciato scoperto il servizio nel reparto di Unità Terapia Intensiva Coronarica.
Dei cinque ascensori in dotazione all’ospedale “Spoke” della Locride, infatti, tre sono fuori uso da tre anni, mentre l’ultimo ha smesso di funzionare cinque giorni fa, con conseguenti disagi portati alle estreme conseguenze che, naturalmente, mettono a repentaglio l’incolumità di pazienti e operatori della sanità.
Una vicenda, questa dell’ospedale senza ascensori, sulla quale si è già attivato il parlamentare Marco Siclari, capogruppo di Forza Italia nella commissione parlamentare “Igiene e Sanità” che ha preannunciato una clamorosa protesta col coinvolgimento dei sindaci locridei se non si dovessero riparare in tempi brevi gli ascensori; in caso contrario, Siclari presenterà formale denucia.
Intanto, non c’è un solo giorno da perdere e serve la vigilanza costante dell’intera popolazione della Locride. Perchè mai come in questo caso potrebbe “scapparci il morto”.